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Una vittoria squillante, una divisione da eliminare

I due volti della serata vissuta al Franchi con la prima di campionato.

Saverio Pestuggia

Una serata strana in tutti i sensi: dopo la solita estate calda è arrivata la prima giornata fresca. E' arrivata anche una vittoria squillante che mette in luce una Fiorentina capace di stramazzare al suolo il Chievo che solo una settimana fa aveva messo in chiara difficoltà la Juventus portandola al pareggio fino al 93'. Ma non è questo l'argomento della mia riflessione a mente serena. Vorrei invece ripercorrere insieme a voi quanto successo sulle tribune del Franchi nella serata.

Premettendo che il tifoso che entra nello stadio pagando il biglietto ha il diritto di comportarsi come meglio crede restando nel rispetto delle regole e che il nostro dovere di cronisti è di giudicare gli atleti in campo, l'allenatore e l'operato dei tecnici e non quello dei tifosi, mi sembra giusto però scrivere qualcosa in merito. La divisione fra il tifo organizzato della Fiesole e resto dello stadio c'è sempre stata: da una parte un tifo caldo presente in casa e fuori, dall'altra la massa dei tifosi che vengono al Franchi tifando in maniera più pacata e magari arrabbiandosi per decisioni dell'arbitro di turno e contro qualche giocatore viola e non. Ognuno, si sa, esprime il suo tifo come vuole e come si sente di fare. Non dobbiamo dimenticare in questa ottica i cori della Fiesole sentiti per anni verso chi non faceva sentire la propria voce. Adesso la situazione è cambiata: da una parte il tifo organizzato della curva che contesta la proprietà sostenendo la squadra, dall'altra il resto dello stadio che non digerisce la contestazione 'a prescindere' della Fiesole. E  questa volta si fa sentire, e anche tanto. Ripeto, non voglio giudicare nessuno e che tutti hanno diritto di esprimere il loro parere, ma una cosa è certa questo clima sempre più acceso di fazioni che si scontrano verbalmente al Franchi alla lunga potrebbe non agevolare il lavoro della squadra.

Urge assolutamente che accada qualcosa per il bene della Fiorentina perché, uso le parole di Pioli, "tutte le persone presenti allo stadio sono tifosi della Fiorentina". Ma cosa? Un incontro a porte chiuse fra Andrea Della Valle e i rappresentanti del tifo intransigente, potrebbe essere l'unica strada per ricomporre una situazione che sta degenerando. Non bastano più le rassicurazioni di Salica, il volto di Antognoni e le parole al volo dello stesso Della Valle a Moena o altrove. Adesso serve solo il Patron che si chiarisca con chi di dovere a porte rigorosamente chiuse. Un incontro franco, leale magari anche aspro, ma solo chiarendo a quattr'occhi le proprie posizioni il conflitto può essere risolto. E visto che Della Valle ieri sera ha auspicato un tifo unito per il bene della squadra, ripensi a quanto gli chiedo. Faccia un tentativo, forse l'ultimo, speriamo risolutivo perché una Fiorentina così giovane ha bisogno di tutti: società, stampa e soprattutto tifosi, tutti uniti per il bene comune che è rappresentato da un bel campionato della nostra squadra.

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