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Un piccolo segnale

L'arrivo di Laurini è un'operazione che sarebbe stato dannoso non portare a termine

Giacomo Brunetti

"Non sarà l'acquisto che cambierà le sorti della Fiorentina in questa stagione, è chiaro, ma Vincent Laurini rappresenta un segnale importante per il momento viola. Quando ancora l'ambiente stava metabolizzando la demoralizzante sconfitta contro la Sampdoria, Pantaleo Corvino ha piazzato l'acquisto del giocatore francese dall'Empoli. Un'operazione chiusa nella notte, come ha raccontato il Presidente della società toscana Fabrizio Corsi ai nostri microfoni. Prestito con obbligo di riscatto, un'operazione da circa due milioni e mezzo complessivi. E soprattutto, il terzino destro tanto sognato dai tifosi, ancor più nella nottata passata, quella che ha appunto seguito la gara contro i genovesi e nella quale Corvino ha chiuso l'affare.

"L'arrivo di Laurini è la conferma della bocciatura di Nenad Tomovic, la cui sostituzione ieri è stata accolta con un boato dal "Franchi", e della fiducia parziale in Bruno Gaspar, comunque più accreditato rispetto al serbo nonostante le due panchine inflittegli da Stefano Pioli nelle prime due gare di campionato. La società ha dimostrato di essere presente, battendo il colpo e prendendo l'innesto che tutti chiedevano. Il valore andrà valutato con il passare del tempo, quello del francese non è il profilo che scalda il cuore ma quanto meno ha dato un pizzico di fiducia all'ambiente.

"Un segnale, come dicevamo, arrivato dal comparto sportivo, pronto all'opera vista la necessità. Rimanere inermi negli ultimi giorni di mercato sarebbe stato un perseverare controproducente e dannoso, chiudere l'ennesimo terzino il giorno dopo una sconfitta un modo per aggrapparsi alla speranza di un'inversione di rotta.

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