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This is the end

Novanta minuti al termine di una stagione agonizzante. Poi sarà tempo di voltare pagina. Nelle prossime settimane inizierà una vera e propria rivoluzione copernicana in casa Fiorentina

Stefano Niccoli

This is the end” cantava il compianto Jim Morrison. Per la Fiorentina sarà una domenica amara. La partita contro il Pescara decreterà la fine di una stagione turbolenta, piena di alti e bassi, con poche luci e tante, tantissime ombre. Un’annata caratterizzata da dispetti, ripicche, mala comunicazione e scherzi mal riusciti. Come il pesce d’aprile di Sousa sulla proposta di rinnovo del contratto.

Già, Sousa. Prima amato, poi odiato, tanto da essere nuovamente etichettato “gobbo di m...” dalla curva. Di acqua sotto i ponti ne è passata dal suo arrivo a Firenze nell’estate 2015. Al triplice fischio dell’inutile gara contro il Pescara, però, il portoghese rappresenterà il passato. Il tecnico si accaserà altrove, forse al Porto. Vedremo, ma la prossima destinazione del lusitano non interessa i tifosi della Fiorentina.

La piazza vuole sapere quali sono le intenzioni del club. Tra poco meno di un mese il comparto sportivo svelerà gli obiettivi futuri del club, lo ha detto il presidente esecutivo Mario Cognigni. Insomma: servirà chiarezza, il principale ingrediente venuto a mancare in questa stagione. Emblematico, a tal proposito, il comunicato della Curva Fiesole.

Nelle prossime settimane inizierà una vera e propria rivoluzione copernicana. A meno di clamorose novità, a dirigere la Fiorentina sarà Stefano Pioli, profilo apprezzato da gran parte dei tifosi. Il tecnico emiliano avrà bisogno di acquisti di qualità per rientrare in Europa. Non sarà facile perché oltre a Juventus, Roma e Napoli, anche Inter e Milan punteranno a grandi obiettivi (i rossoneri hanno già chiuso per Musacchio, mentre le trattative per Kessiè e Ricardo Rodriguez sono in dirittura d’arrivo).

Servirà anche tentare di riconquistare l’affetto dei tifosi, mai così divisi tra anti e pro Della Valle e mai così distanti dalla Fiorentina (i numerosi settori vuoti del Franchi parlano chiaro). Su questo punto di vista il lavoro da fare è molto. Non è detto che vada in porto e, soprattutto, è possibile che non siano i fratelli Tod’s a farlo alla luce del “passo indietro” annunciato da Andrea a Benevento. Parole che, sommate a quelle rilasciate da Diego al Corriere della Sera e a Radio Bruno, hanno fatto salire ulteriormente la temperatura in città. Le critiche nei confronti della proprietà non mancheranno nemmeno questa sera. E’ sugli spalti che si giocherà la vera partita.

Novanta minuti al termine di una stagione agonizzante. Poi sarà tempo di voltare pagina.