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Simeone: “Ho fame di gol e di nazionale. Obiettivi? Voglio solo migliorare”. Nessun riferimento al mercato

L'intervista in Argentina del Cholito Simeone che parla di obiettivi, Fiorentina e Nazionale

Redazione VN

In una lunga intervista al portale argentino Tiempo.ar, Giovanni Simeone si racconta: senza limiti, il Cholito vuole migliorare ogni giorno, sempre di più:

"Tutti qui mi parlano di Batistuta da quando sono arrivato, lui è il massimo termine di paragone. La scorsa stagione ho segnato 14 gol, so di essere all'altezza e di poter dare anche di più. Questo non vuol dire che sono Batistuta e farò quello che ha fatto lui, ma voglio essere semplicemente Gio Simeone. Quando nel mondo del calcio si parla di te è importante, mi eccita. Due anni fa ero in Argentina e sono cambiato molto. L'obiettivo? Il più importante, l'unica cosa per un attaccante è essere innamorato del gol. Avere segnato a tutte le big non era tra i miei obiettivi e riuscire a farlo in così poco tempo mi dà grande soddisfazione, ma so di poter dare ancora di più. Devo ancora crescere e non mi sento ancora arrivato, questi segnali mi spingono a migliorare".

26 gol in due stagioni di Serie A: "Dagli esordi al River fino ad adesso sono cresciuto piano piano. C'è che attende la sua chance in una squadra e chi preferisce salire su un altro treno per giocare e accumulare minuti: è il modo migliore per farsi conoscere e crescere. Ecco perché non voglio prefissarmi obiettivi e migliorare soltanto. Le domande su mio padre? Non posso essere disturbato da qualcosa che concerne la mia famiglia, non mi infastidiscono. Adoro avere un padre che ama il calcio nel modo in cui lo amo io, e al di là di quello che mi ha insegnato come calciatore, è un grande padre attento ad ogni altro aspetto. Preferirei però, che si parlasse di più di me, del mio gioco e della mia vita. Oltre al calcio mi piace molto la storia dell'arte. Lo devo a Carlos, mio nonno, e a mia zia Natalia. Quando sono arrivato qui, non potevo fare altro che viaggiare per il centro di Firenze e iniziare a scoprire i posti. Ho chiaro che oltre al calcio si deve leggere e studiare: avere una certa cultura è importante per chiunque, e qui ci sono molte cose da fare".

Firenze è una città calorosa? "La Fiorentina è l'unica squadra in città. Ora è arrivato Cristiano Ronaldo e tutti sognano la partita con la Juventus. Il suo arrivo farà bene al calcio italiano". E sulla Nazionale: "Se mi sento parte della nuova generazione? Devo continuare a migliorare, ma vedo che ci sono possibilità di affermarsi. Quando finisce un ciclo, nascono della opportunità. Tutto dipenderà da come giocherò con la maglia della Fiorentina, ma la Selecciòn è un obiettivo e un sogno che ho sempre avuto fin da ragazzo perché sono cresciuto vedendo mio padre con la maglia albiceleste. Possibilità? Vedo che Lanzini, Lo Celso e Mammana ad esempio hanno l'età giusta per averle, e lo è anche per me".

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