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Sbilanciare la squadra e blindare la porta: la strana ricetta del partente Sousa

Nelle ultime tre partite la Fiorentina ha adottato un modulo apparentemente squilibrato, ma molto efficace. Merito o casualità?

Simone Bargellini

Casualità, intuito e fortuna. C'è da mescolare un po' tutto per ottenere il risultato. Quattro vittorie ed un pareggio, con una sola rete al passivo in 5 partite. Di che parliamo? Del modulo "squilibrato" adottato dalla Fiorentina nelle ultime uscite. Tre soli difensori di ruolo (considerando tale anche Sanchez), due esterni d'attacco e pure un paio di trequartisti a supporto di Kalinic. Sulla carta un assetto fin troppo azzardato, che però a conti fatti è stato efficace. I sette punti raccolti contro Atalanta, Cagliari e Crotone (con 0 gol subiti) parlano chiari, e si sommano alle vittorie 2-1 sul Palermo a dicembre e 3-0 al Bentegodi col Chievo a gennaio, le altre due partite in cui Sousa ha schierato questa formula.

Ci si è messa anche la buona sorte, dobbiamo dirlo, vedi i miracoli di Tatarusanu a Bergamo e i pali colpiti dagli ultimi due avversari. Ma la sensazione è che il tecnico portoghese abbia deciso di continuare così fino alla fine. Del resto l'affidabilità dei terzini sinistri è quella che è e inoltre da perdere, purtroppo, non è rimasto poi molto. Tanto vale giocare spregiudicati e vedere cosa succede, deve aver pensato Sousa che ha così adottato stabilmente un modulo sperimentato di tanto in tanto anche l'anno scorso con alterne fortune. Quasi come volesse congedarsi dalla Fiorentina a modo suo, danzando sul confine tra intuizione e follia.

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