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Ricordiamolo e non dimentichiamolo: troviamo una casa al “Muro di Davide”

Un anno dopo la scomparsa del capitano Astori: il dolore è sempre forte, adesso non dimentichiamolo. E troviamo una casa per il "muro di Davide"

Stefano Rossi

"Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo". Abbiamo una missione, ce l'hanno affidata Anna e Renato. I genitori di Davide che hanno dovuto affrontare il dolore più grande che la vita possa presentare. Nessun padre, nessuna madre dovrebbe assistere alla scomparsa di un figlio. Noi possiamo sentirci perfino un po' sciocchi a provare dolore. Ma alla fine va bene così. Anzi, è giusto così. Non è necessario essere migliori amici per voler bene a qualcuno. Noi che lo conoscevamo poco, qualche intervista e poche chiacchiere lontani dai microfoni. Tante persone lo avevano visto soltanto in campo, altri solo alla tv.

Il primo anniversario di quel tragico 4 marzo è arrivato presto, nel mondo Fiorentina è successo di tutto. Compreso un abbassamento degli obiettivi e una classifica al di sotto del rendimento degli ultimi anni. Forse Pioli non lascerà trofei vinti (c'è ancora la Coppa Italia, chissà), o del gioco spumeggiante di Prandelli e Montella. Ma sotto il profilo umano è entrato nel cuore di chi tiene alla Fiorentina. Nella disgrazia, nel dramma, non ci poteva essere figura migliore per provare a restituire una dimensione normale nella vita di tutti i giorni.

Oggi è solo il giorno del ricordo. Commosso e fresco. Sì, perché è passato troppo poco tempo per aver metabolizzato. E anche per "sistemare" le conseguenze dell'addio di Davide. Una richiesta, questa volta, ci sentiamo di farla: il "muro di Davide" deve trovare una casa. Quell'insieme di striscioni, maglie e messaggi giace in un magazzino in attesa di una sistemazione. La Fiorentina ha raccolto tutto il materiale per non farlo deteriorare, ma insieme alla famiglia Astori non si è mai deciso dove conservarlo. Giustamente è stata data priorità ad altre vicende, compresa la volontà di spegnere i riflettori su una famiglia che si è trovata improvvisamente a combattere con un vuoto incolmabile. Ci speriamo, siamo convinti che presto si decida come riproporre quel muro. Non è necessario un altro luogo per ricordare il capitano, ma averlo ci ricorderà sempre di cosa siamo stati capaci di fare. Tutti insieme.

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