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VIOLA VINTAGE – Quando a Palermo cominciò la risalita viola verso il Paradiso

Era il 29 agosto 1993. Alla Favorita si misero in luce due giovani: “pomodoro” Banchelli e “Spadino” Robbiati

Stefano Niccoli

Fu un’estate triste quella del 1993. Pochi mesi prima, infatti, la Fiorentina era scesa in Serie B. A niente valse il cambio della guardia in panchina tra Aldo Agroppi e Luciano Chiarugi. Per un imprenditore come Mario Cecchi Gori l’onta della retrocessione doveva essere lavata al più presto e a qualunque prezzo. Diede il via così ad una campagna acquisti faraonica. Come allenatore prese Claudio Ranieri. Laudrup, Di Mauro e Latorre lasciarono Firenze, mentre arrivarono alcune giovani promesse come Francesco Toldo, Pasquale Bruno, Francesco Flachi e Anselmo “Spadino” Robbiati. In più, dopo un anno molto prolifico all'Alessandria, tornò alla casa base Giacomo “pomodoro” Banchelli, cresciuto nel settore giovanile viola - col quale vinse, tra l'altro, lo scudetto Allievi 1988-89 - e uno dei giocatori più giovani ad esordire in A con la Fiorentina, nel 1990 a 16 anni e mezzo. Furono proprio questi ultimi due i protagonisti della vittoria esterna della Fiorentina contro il Palermo, alla prima giornata della Serie B 1993-94.

Era il 29 agosto 1993 e dalla Favorita cominciò la risalita viola verso il Paradiso. E pensare che nel finale del campionato precedente Cecchi Gori aveva detto sconsolato: “Ci toccherà giocare contro il Palermo”. L’avventura gigliata in cadetteria iniziò in maniera trionfale: successo per tre a zero, novanta minuti di calcio spettacolo e applausi del pubblico rosanero. La Fiorentina scese in campo con: Toldo, Carnasciali, Luppi, Iachini, Pioli, Malusci, Tedesco, Effenberg, Robbiati, Orlando, Banchelli. Il Palermo, allenato da Enrico Nicolini, rispose con: Vinti, Bucciarelli, Caterino, Assennato, Ferrara, Biffi, Spigarelli, Favo, Buoncammino, Battaglia, Valentini. Arbitro: Giuseppe Rosica di Roma. Allo stadio c’erano circa trentamila spettatori. La formazione di Ranieri si dimostrò subito di un altro pianeta. Centrocampo di qualità con Orlando ed Effenberg, attacco agile e pratico con Robbiati e Banchelli. Senza dimenticare che in Sicilia mancavano due big del calibro di Batistuta e Baiano.

Gli ospiti passarono in vantaggio al primo affondo. Undicesimo minuto: passaggio smarcante in area di Effenberg e tiro vincente di “pomodoro” Banchelli. Al secondo minuto della ripresa, i padroni di casa sfiorarono il pareggio, ma il diagonale di Valentini si stampò sul palo. Centoventi secondi dopo la Fiorentina raddoppiò. Biffi e Ferrara si ostacolarono a vicenda e per Robbiati fu un gioco da ragazzi inchiodare Vinti. Il tris arrivò all’85’: pennellata di Orlando e girata al volo di Spadino. Fu la prima puntata di un romanzo a tinte grigie. Il giorno dopo, il Corriere della Sera titolò: “La Fiorentina non sbaglia l’entrata. L’insidioso esordio in Sicilia si è trasformato in una festa conclusa fra gli applausi”.

La Fiorentina stravinse quel campionato con cinquanta punti, cinque in più del Bari, secondo. Le altre due squadre promosse in Serie A furono Brescia e Padova. I successi furono diciassette, le sconfitte cinque. Miglior marcatore gigliato fu Gabriel Batistuta con sedici gol, due in meno del capocannoniere Massimo Agostini dell’Ancona.