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Ovunque tu lo metta

Nikola Milenkovic sta crescendo partita dopo partita, a prescindere dal ruolo in cui viene impiegato: è la scommessa vinta alla distanza

Giacomo Brunetti

"Che Nikola Milenkovic fosse un ragazzo destinato a far carriera si capì subito, fin da quando, nel ritiro di Moena, prese la parola nella sua conferenza stampa di presentazione per fare una breve introduzione in lingua italiana, studiata nei mesi precedenti al suo arrivo. Un fattore non comune, che rese subito chiare le caratteristiche del serbo. Anche la Fiorentina, dapprima nella figura di Pantaleo Corvino e successivamente in quelle di Pioli e il suo staff, lo ha compreso. E lo ha cresciuto nella giusta misura.

"Zero minuti, in naftalina fino al 22 dicembre. Sotto l'Albero, Milenkovic trovò l'esordio italiano contro il Cagliari. Da lì in poi non si è più fermato. Complice un rendimento di assoluto valore, una sicurezza mostrata a più riprese - vedi la partita con la Juventus, celebre il corpo a corpo con Mandzukic, ingigantito dall'immagine, secondo il serbo - e le necessità della squadra. Schierato al centro della difesa, nel suo ruolo naturale, Pioli lo ha collocato spesso sulla fascia destra: l'esordio in quel ruolo avvenne proprio nella sfida ai bianconeri e, viste le defezioni di Pezzella e Hugo, è tornato ultimamente centrale.

"Ovunque tu lo metta, il rendimento è assicurato. Anche per questo si sono accesi i radar del calciomercato: presto per parlarne, praticamente impossibile che la Fiorentina possa privarsene in estate. Il ciclo dei giovani ha trovato, in difesa, una certezza. Il reparto, con Milenkovic, è riuscito a trovare una stabilità: Laurini dà garanzie, il francese ha i suoi meriti, ma aprendo un discorso improntato sulle strategie future si comprende subito come il classe '97 sia un passo avanti. La nuova colonna, insieme al 'caudillo' Pezzella e al crescente Hugo, è stata eretta.

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