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Mario e Carlo da Monaco: Gomez e Ancelotti, quando l’asticella si alza…

La Fiorentina prese Mario Gomez per fare il salto di qualità, il Napoli ci prova con Ancelotti. Fra analogie e differenze di due piazze calorose...

Stefano Rossi

I casi sono diversi, per certi versi pure opposti. Quando una società medio grande decide di fare un passo in avanti, non si può non cercare analogie col passato. Semplicemente per immaginare cosa potrà succedere in futuro. In queste ore il Napoli ha trovato l'accordo con Carlo Ancelotti. Sarà lui il nuovo tecnico al posto di Sarri, la cui filosofia sembra già essere un ricordo nel cuore di molti tifosi. Funziona così, guardare avanti richiede meno sacrificio rispetto ad avere memoria. Carletto sarà azzurro per due anni, De Laurentiis per la prima volta cerca davvero di fare il salto di qualità. Di far crescere la piazza, di conferire alla squadra una mentalità vincente per provare a lottare fino in fondo e, soprattutto nei momenti decisivi, a vincere il campionato.

Era l'estate del 2013 quando furono i Della Valle a tentare il grande salto in avanti: l'obiettivo fu puntato su Mario Gomez, campione di Germania e di Europa in quel momento. E' vero, uno doveva segnare e l'altro dovrà allenare, ma entrambi in arrivo da Monaco di Baviera con il compito di insegnare agli altri. A suo tempo la Fiorentina (sì, è facile dirlo col senno di poi) decise di adattare Mario Gomez in un contesto consolidato, nella filosofia di Montella non contemplava l'utilizzo di un numero 9 vecchio stile. Gli infortuni e i problemi personali fecero il resto, com'è andata non occorre ricordarlo.

De Laurentiis, amico e socio dei Della Valle, ha un caso a cui guardare per prendere spunto e fare meglio. Innanzitutto Ancelotti stravolgerà la squadra, non cercherà più il bel gioco in maniera ossessiva se questo potrà penalizzare l'obiettivo primario: la vittoria. Il suo arrivo in azzurro è una sorta di lasciapassare per i campioni che ha avuto in carriera. Chi lo ama, se De Laurentiis ci metterà le risorse, potrà seguirlo. Dopo Firenze, adesso è Napoli a cercare il grande salto essendosi ormai consolidata fra le big in Italia. La strada è diversa, i mezzi altrettanto e pure lo scopo finale. Fra qualche analogia e molte differenze, l'unico vero errore sarebbe paragonare due piazze con sogni ormai diversi.

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