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Lo chiamavano progetto vincente… l’autofinanziamento

Sempre definito come l'unica via percorribile per una società come la Fiorentina. Come si può progredire e crescere se ogni anno viene ceduta la migliore pedina della propria scacchiera? Ultimamente sempre fuori dalle coppe, quest'anno la...

Leonardo Vignozzi

A Firenze sono tante le domande che i tifosi viola si pongono: "Rimarrà Chiesa?" o... "Ce la farà la Fiorentina a compiere l'impresa di Bergamo?". Più che guardare al futuro prossimo mi verrebbe da domandarmi: "Che fine farà la Fiorentina?". No, non sono stato influenzato da Raf e gli anni '80...

Sicuramente però starete pensando: "Perché porsi una domanda che può apparire cosi...'drammatica'?" Ebbene tale domanda mi sorge spontanea quando ripenso al progetto viola, alle mire e le ambizioni della società Fiorentina, in un'unica parola: l'autofinanziamento.

Portato per anni come progetto vincente e unica via percorribile per una società come la Fiorentina, che vuole affermarsi nel calcio italiano ed arrivare a quello europeo. L'autofinanziamento. Uno strano concetto, calcisticamente parlando quasi masochistico. Crescere con le proprie forze per migliorarsi e progredire come società e realtà in termini di risultati. Tutto molto bello se non fosse che, ad ogni anno, si è costretti a cedere il pezzo più pregiato della propria 'scacchiera'.

Nelle ultime stagioni è stato questo il 'diktat' pronunciato dalla proprietà che, involontariamente, ha fatto intendere di non voler più investire nella propria società. Crescere con le proprie forze e le proprie finanze con l'intento di ambire a traguardi prestigiosi come un piazzamento per le coppe europee. L'Europa... con l'autofinanziamento?!

Secondo tale politica sull'altare dei sacrifici a fine stagione dovrebbe esser posto Federico Chiesa o, qualora si decidesse di trattenere il fuoriclasse del calcio italiano di oggi, magari uno tra Veretout, Milenkovic (che però nel corso della stagione ha subito una notevole involuzione calcistica) o lo stesso Lafont (il cui cartellino ha ottenuto un'importante impennata CLICCA QUI).

E la Fiorentina di oggi? Figlia proprio dell'autofinanziamento e reduce ormai da due stagioni (probabilmente tre a fine anno) senza le coppe europee. Dove ha fallito questa Fiorentina? Nei giocatori? Nelle scelte del tecnico?

Finchè si tratta di questioni di campo le scelte e i pareri possono essere totalmente soggettivi. In fondo ognuno vede il calcio a modo suo e ognuno punta il dito su chi meglio crede.

Supponiamo allora che sia la squadra ad aver 'fallito'. A non aver reso. Quante volte nel corso della stagione attuale abbiamo 'tessuto le lodi' al gruppo di Pioli che, nonostante sia la squadra più giovane d'Europa e nonostante gli errori commessi, ha quasi sempre dato il massimo ogni volta che è scesa in campo (Cagliari a parte, ovviamente).

Se si afferma tale tesi, allora non si può dar troppe colpe ai giocatori viola. In fondo, escluso Chiesa, Veretout, Muriel e Pezzella, la Fiorentina di oggi è composta da giocatori normali, calcisticamente mediocri senza voler offendere nessuno ma a cui personalmente, se potessi, li ringrazierei uno ad uno per l'impegno profuso in campo ogni domenica. E che stagione sarebbe stata se questi giocatori non avessero onorato la propria maglia come hanno quasi sempre fatto..

Giocatori portati a Firenze in una squadra che aveva l'obiettivo di consolidarsi tra il 7° e il 10° posto e, con la speranza che le altre falliscano, di ottenere una qualificazione all'Europa League.

L'obiettivo di arrivare in Europa con un progetto di autofinanziamento basandosi sulla speranza che le altre falliscano...

Mi chiedo come si possa ottenere una qualificazione in Europa con un gruppo totalmente nuovo, di giocatori poco più che ventenni, provenienti quasi tutti da campionati esteri e che si affacciano per la prima volta o quasi al calcio italiano. Basta guardare le concorrenti o meglio ex concorrenti della Fiorentina alla corsa all'Europa. Mi vien da pensare al centrocampo del Torino, della Sampdoria, dell'Atalanta... senza contare poi i rispettivi attacchi e la stagione 'fortunata' di qualche singolo (Zapata, Ilicic o Quagliarella ad esempio).

E' difficile puntare all'Europa con giocatori arrivati in prestito (secco o non) che a fine stagione, per un motivo o un altro, non rimarranno a Firenze. Ma allora perchè, in una società che si basa sull'autofinanziamento, non si è mai puntato sui propri giovani? (Chiesa non è l'eccezione.  Sarebbe stato folle non 'vederlo' già dai tempi delle squadre giovanili). Sarebbe stata questa la politica da attuare principalmente e poi, eventualmente, usufruire del mercato per potenziarsi.

La stagione attuale sembra già finita a metà Marzo.. con un campionato quasi ormai sfumato e privo di obiettivi e con quella speranza, quasi utopistica, di compiere l'impresa vincendo la famosa "battaglia" contro l'Atalanta e Gasperini all'Atleti Azzurri d'Italia il 24 Aprile in Coppa Italia. Parlare di fallimento forse è ancora presto, di 'fine ciclo' come lo ha definito Stefano Pioli venerdi sera.. ma l'andamento e la gestione di quest'ultima stagione, cosi' come le precedenti, purtroppo non hanno portato risultati vincenti ne tantomeno una crescita societaria.

A conferma del fatto che, con l'autofinanziamento, non vinci ma sopravvivi. 

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