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Paulo Sousa: “Ho espresso alla società le mie idee, tocca a loro decidere cosa fare”

La conferenza stampa in tempo reale: "Con il Chievo tappa importante per creare una mentalità vincente. Il preliminare a luglio potrebbe incidere"

Simone Bargellini

Vigilia di Chievo-Fiorentina, terzultima giornata di campionato. Trasferta tutt'altro che agevole per i viola, contro una delle formazioni più in forma, anche se reduce da una sconfitta con l'Atalanta. Paulo Sousa prende la parola dalla sala stampa 'Manuela Righini' del Franchi. Queste le sue dichiarazioni:

"Il Chievo sta facendo molto bene, ha principi di gioco molto chiari e sta offrendo ottime prestazioni. All'andata fummo bravi a non concedere nulla al nostro avversario, servirà una partita dello stesso tipo, hanno qualità e convinzione.

Quando ci sarà l'incontro con Della Valle? Sono stato molto chiaro da sempre e molto frontale. Ho cercato di esporre la mia idea sul piano tecnico e anche sul piano strutturale per una crescita comune. Nella vita è meglio tardi che mai, ho già parlato spesso di diversi modelli sportivi di varie società. Solo quelli che comandano possono definire il modello sportivo che vogliono, io posso avere tutte le mie idee e le ho già trasmesse. Ho fatto le mie valutazioni e le mie analisi di come potevamo crescere insieme, sto continuando a lavorare su punti secondo me importanti poi dopo mi devo direzionare al campo e non posso andare oltre il mio ruolo.

Paura di perdere il quinto posto? No. Abbiamo l'opportunità di una superiore maturità, i ragazzi hanno dimostrato di poter andare oltre i propri limiti e queste partite che mancano devono servire per migliorare la mentalità e crearne una vincente. In tutte le gare bisogna fare il massimo per ottenere i 3 punti.

L'inserimento dei giovani in prima squadra? Credo che il progresso dei giovani passa anche dall'integrazione nella quotidianità della prima squadra per accorciare il ponte verso il professionismo. La distanza fisica delle strutture può aumentare la difficoltà di questo percorso.

Il preliminare di luglio? Inciderebbe perchè ci sarebbe meno tempo di recupero dopo una stagione dispendiosa sul piano mentale. E poi c'è la componente emozionale e il modo in cui si potrebbe assorbire un'eventuale mancata qualificazione subito ad inizio stagione. La finale di Coppa Juventus-Milan? Allegri sta facendo un grande lavoro anche nel mantenere sempre altissima l'attenzione quindi sicuramente non affronteranno la partita sotto tono. Poi in una partita secca il Milan potrà giocarsela.

Quale cultura volevo creare? I miei tifosi hanno sempre dimostrato di essere vicini alla squadra, io mi aspettavo di poter incidere sui giocatori e creare un percorso identificativo tra piazza e squadra. Creare una cultura richiede lavorare continuamente. Il mio primo passo è la crescita individuale dei giocatori e di conseguenza i risultati, abbiamo alzato le aspettative ma sappiamo che sono tanti i fattori che influenzano il rendimento. Domani è un'altra tappa per crescere nella nostra maturità e nella gestione dei momenti più difficili.

Cholismo o Guardiolismo? Ci sono diversi modi per vincere, poi dipende da ognuno. Credo che il modo di impostare il gioco offensivo e propositivo è più acquisitivo per completare la crescita di un giocatore. Comunque penso che Simeone sta introducendo anche modernità in un calcio più difensivista.

La favola Leicester? Nel calcio inglese c'è una cultura diversa, basta guardare come il tifoso assiste alla partita. Quando tu arrivi ad essere competitivo per obiettivi fuori dalla tua portata, quel tipo di cultura ti permette di farlo fino alla fine, fermo restando che magari nella prossima stagione le cose possano essere diverse.

Ilicic e Vecino? Josip si è allenato con noi, mentre Mathias non è ancora pronto per giocare".

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