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Benassi: “Momento migliore da quando sono in A. Bestemmia? Vi spiego”

Parla Benassi: "Ho iniziato la stagione più libero mentalmente, conosco il gruppo dallo scorso anno"

Stefano Rossi

Secondo giorno di raduno per la Nazionale italiana a Coverciano. Nell'aula magna del centro tecnico si presenta Marco Benassi, centrocampista della Fiorentina. Ecco le sue dichiarazioni:

Sono venuto per dare il massimo, voglio dare il mio contributo. Non penso all'esordio, voglio fare bene in allenamento e poi deciderà l'allenatore. Sto vivendo un bel momento, miglior momento da quando sono in Serie A. Ho iniziato la stagione più libero mentalmente, conosco il gruppo dallo scorso anno. Gol? Sarà difficile continuare a segnare così tanto ma le mie caratteristiche mi portano in avanti. Prima di tutto conta la prestazione, le reti sono la conseguenza. Obiettivo? L'obiettivo che ci siamo dati è migliorare lo scorso campionato, vogliamo arrivare almeno settimi ed entrare in Europa League. Vogliamo pensare giorno dopo giorno. Berardi? Mi ha chiamato subito quando siamo stati convocati, voleva stare in camera con me. Sanno tutti che siamo coppia fissa (sorride ndr). Convocazione? Quando non mi chiamavano significava che dovevo fare di più, in queste prime gare evidentemente ci son riuscito. Bestemmia? E' stata un'imprecazione, solitamente non mi esprimo in un certo modo. Le immagini sono state verificate. E' un caso chiuso, non ho nemmeno visto il video per quanto è successo a Mandragora. Pochi italiani in campo? Noi che giochiamo dobbiamo pensare a migliorare. Tre della Fiorentina in Nazionale? Fa piacere, era un'obiettivo della società riportare giocatori in nazionale. Polonia? Hanno un centrocampo forte ma anche l'attacco, sono un gruppo completo. Dobbiamo sfruttare le nostre caratteristiche per rendere al meglio. Giovani? Ci vuole coraggio per buttarli dentro, io devo ringraziare Stramaccioni che mi fece giocare a 18 anni con l'Inter. Bisogna anche incontrare le persone giuste che ti danno spazio. Fiorentina? La nostra forza è il gruppo, la tragedia che ci ha colpiti ci ha uniti. Prima eravamo abituati a mandare avanti Davide, con la sua perdita abbiamo dovuto dare di più. Ogni domenica giochiamo anche per lui. Centrocampo viola? Pioli prepara bene le partite, è anche grazie a lui se segniamo. Col suo gioco noi a metà campo ci spingiamo molto in avanti. Torino? Sono andato via perché negli ultimi due mesi non giocavo per via del modulo. Mi era stato detto che non avrei avuto spazio. Nazionale? Ci conosciamo quasi tutti perché abbiamo giocato insieme nelle varie Under. Indossare la maglia azzurra è un orgoglio e allo stesso una responsabilità.

Insieme a Benassi, in conferenza stampa ha preso la parola il centrocampista del Cagliari Nicolò Barella. Ecco alcune sue dichiarazioni:

Ho ascoltato le parole del Commissario Tecnico Roberto Mancini, gli italiani che ci sono devo fare il massimo per aiutare la Nazionale Italiana. Spero che arrivino presto molti altri italiani che sono riusciti a fare il salto come lo abbiamo fatto noi. Sarebbe un bene per tutti. Non mi sento leader del Cagliari, cerco solo di dare una mano. Per riuscirci devo dare il massimo sempre, questo è ciò che provo a fare. L'Europeo Under 19? L'ho visto e so che in quella squadra ci sono giocatori pronti a fare il salto e Zaniolo ne è l'esempio.

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