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Chiesa: “Non mi sento un predestinato. Davide mi manca, ma dobbiamo reagire”

Federico Chiesa parla da Coverciano

Stefano Niccoli

Il giocatore della Fiorentina, Federico Chiesa, ha parlato così dal raduno della nazionale a Coverciano:

"Io un predestinato? No, penso al campo, col lavoro si possono raggiungere obiettivi importanti, do il cento il cento.

Astori? Non ci sono parole per descrivere quello che è successo, è stata una tragedia immensa. Asto, per me, è stato un compagno importantisimo, mi ha inserito nel gruppo, mi ha dato consigli giusti quando mi servivano. Mi manca tantissimo, ma dobbiamo reagire per lui. Voleva vedere ragazzi forti che danno tutto per la maglia.

Io con i piedi ben saldi a terra? L'allenamento è la cosa più importante. Ringrazio anche i miei genitori.

All'estero ci sono giovani più esperti, mi vengono in mente Saul e Asensio. Ci sono tante nazioni forti, ma noi non siamo da meno.

Cutrone? Per quello che ha fatto vedere, ha davanti a sé un futuro splendido, ha grandi potenzialità. Io devo migliorare ancora tanto, devo ancora dimostrare il mio valore e crescere in varie situazioni. Essere qui oggi è importante, devo imparare da Di Biagio e dai compagni.

Aver avuto un padre calciatore è stato importante perché mi ha dato consigli giusti, i miei genitori mi hanno fatto tenere la testa sul campo.

L'anno scorso con Sousa ho imparato tanto a livello tattico e tecnico, quest'anno sto imparando a gestire le due fasi e a non sprecare le energie, reggo meglio i novanta minuti.

Il mio ruolo definitivo? Adesso non ci penso, sono a disposizione dell'allenatore, dove mi fa giocare, io sono pronto, devo solo pensare ad allenarmi al 110%.

E' triste vedere che l'Italia non ci sarà al Mondiale, sarà un'estate strana, ma non c'è sentimento di paura e nessuna pressione. Siamo pronti per un altro ciclo.

Ripartire da Di Biagio? Penso solo a lavorare insieme a lui, è stato il primo a convocarmi in Under 21 e a portarmi all'europeo, è stato importante per la mia crescita.

Il mio sogno? Esordire con la maglia della nazionale.

Alzare l'asticella con la Fiorentina? Alla Fiorentina ci penserò la prossima settimana perché adesso sono in nazionale. Noi pensiamo di partita in partita, non all'Europa.

Esser convocati nelle nazionali giovanili è stato importante per la crescita, per sapere cosa vuol dire indossare la maglia del tuo Paese.

Cos'è per me Messi? E' il calcio. Quando dici Messi, pensi al calcio, non ha difetti. Ho giocato con Cristiano Ronaldo al Bernabeu e sembrava finzione. Sarà un'emozione giocare contro Messi".