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L’insostenibile leggerezza dell’Eysseric

Abbiamo provato a ricostruire, per assurdo, quello che sarebbe potuto essere. Ma che non è stato. Eysseric lascia temporaneamente la Fiorentina senza aver lasciato il segno

Redazione VN

Nell'estate del 2017 la Fiorentina di Pioli investe moltissimo sul mercato; vari acquisti accendono la fantasia dei tifosi viola, primo fra tutti quello di Giovanni Simeone, reduce da un exploit con il Genoa nella stagione precedente e pronto a formare con Chiesa una suggestiva coppia di figli d'arte. Sbarcano a Firenze profili interessanti come Pezzella, Vitor Hugo, Benassi, Biraghi. Arriva poi una numerosa batteria di giocatori francesi: Laurini, Veretout, Eysseric, Théreau sul finire del calciomercato. Le sensazioni del precampionato sono buone, al Franchi si respira un cauto ottimismo in vista dell'inizio del campionato, subito complicato in casa dell'Inter...

Infatti i nerazzurri sono già avanti di due reti al quarto d'ora del primo tempo, doppietta di Icardi che segna i primi due di ben 29 gol in campionato. La Viola non si dà per vinta, palla in mezzo verso Simeone, ostacolato da Miranda in maniera fallosa, entra in azione il VAR: calcio di rigore per la Fiorentina. Il rigorista designato sarà poi Théreau, che però non è ancora approdato alla corte di Pioli, mentre gli altri specialisti, Babacar e Biraghi, sono entrambi in panchina; Veretout non se la sente di calciare un rigore così importante all'esordio, e così si fa avanti il numero 10, un ragazzo francese proveniente da Nizza, che di mestiere sforna assist: Valentin Eysseric. Sembra che nemmeno tocchi a lui, sguardo vitreo, rincorsa breve, palla da una parte e Handanovic dall'altra, Fiorentina che accorcia le distanze. Quella partita finirà 3-1 per l'Inter di Spalletti, ma Pioli si dirà soddisfatto del rendimento della squadra, e confermerà lo schieramento di Milano anche con la Sampdoria in casa. La Fiorentina perde ancora, ma Eysseric è in fiducia e pennella l'assist per il gol della bandiera di Badelj. Il trequartista di Aix-en-Provence illumina con le sue giocate, e finalmente si presenta un avversario facile: le praterie di Verona vengono riempite di corridoi dai filtranti di Eysseric, che mette a segno due assist e un gol dalla distanza nella vittoria per 0-5 sull'Hellas. Partita dopo partita, il rendimento della squadra di Pioli si mantiene nella norma, ma Eysseric trova una continuità che mai lo aveva contraddistinto nel corso della sua carriera; il suo movimento sinuoso ed elegante da sinistra a destra non viene mai letto dalle difese avversarie, Simeone e Chiesa segnano a ripetizione sfruttando i suoi assist. Il punto più alto viene toccato alla 33esima di campionato, quando, contro la Lazio, Eysseric realizza una splendida tripletta, segnando un rigore, una punizione e un gol su azione. A fine stagione saranno 7 i gol e 12 gli assist, che ne faranno uno dei centrocampisti migliori del campionato, quanto a rendimento in campo. La Fiorentina ha finalmente il suo nuovo 10

Va bene, non è andata esattamente così. Dopo aver disputato la sua migliore stagione in carriera, con tante giocate sopraffine, 4 gol e 7 assist al Nizza di Balotelli, Eysseric viene a Firenze e si prende la maglia numero 10. E dire che si presenta pure bene: esterno atipico, fa da fonte di gioco avanzata, trasforma un calcio di rigore nella prima amichevole vinta 3-0 contro la Pistoiese e si propone come specialista dei calci piazzati; complici le assenze di Chiesa e Théreau, gioca titolare con Inter e Sampdoria, offrendo una prestazione anonima a Milano ed infortunandosi quasi subito contro i blucerchiati. Se quel calcio di rigore a San Siro fosse stato assegnato, probabilmente lo avrebbe tirato davvero lui, e avrebbe potuto essere l’inizio di una vicenda diversa da quella che si è appena conclusa. Purtroppo, la realtà è stata un’altra: mai incisivo, ha avuto altre occasioni da titolare, ma non si è mai fatto vedere per quello che doveva essere, un faro in mezzo alla tempesta. Troppo poco il solo gol realizzato in casa del Genoa, da subentrante, troppo prevedibile il suo abbassarsi a centrocampo per cercare la giocata sull’interno col destro, troppo pochi soprattutto i due assist (tre, se contiamo anche il gol su ribattuta di Simeone propiziato contro il Crotone) totalizzati in un anno e mezzo di permanenza all'ombra del Campanile di Giotto. Ha avuto, se non altro, il merito di far segnare tre gol al Cholito Simeone.

Insomma, una gran delusione. Ma non dev'essere facile creare l'ambiente adatto ad un giocatore del genere, un ragazzo che è parso molto emotivo, volitivo, in totale balia del momento e incapace di reagire alle critiche. Poca fiducia da parte di Pioli? Possibile, ma l'impressione è che il giocatore non sia riuscito ad instaurare il giusto rapporto con città, tifosi e staff tecnico, né a trovare la giusta collocazione nello scacchiere tattico viola, che in luogo del suo fioretto ha preferito di gran lunga la sciabola di Chiesa. Adesso, con l'esterno offensivo in procinto di esordire col Nantes (CLICCA), ci si chiede se non sia stata tutta un'illusione, se si sarebbe potuta scrivere un'altra storia, magari con un lieto fine, una storia che l'insostenibile leggerezza dell'Eysseric non ha reso possibile a Firenze.

FEDERICO TARGETTI - RICCARDO PALCHETTI

http://www.violanews.com/social/foto-il-saluto-social-di-eysseric-ringrazio-tutti-i-tifosi-viola/