news viola

Le omelette di Sousa, il risotto di Gasp. E quel colpo di grazia dei Della Valle

Dalla cucina al campo, uno spunto di riflessione tra dichiarazioni e aneddoti da Champions League

Giacomo Brunetti

"C'è stato un momento in cui il solco tra la piazza fiorentina e la proprietà, con annessa dirigenza, si è ampliato fino ad arrivare a un punto di non ritorno. Scorrendo le reazioni social degli ultimi giorni, tanti tifosi hanno individuato l'irreparabile crepa tra Firenze e i Della Valle in quel fastidioso mercato del gennaio 2016, quando le premesse di Mario Cognigni - «Cercheremo inserimenti importanti, significativi, di 'primo livello', per usare parole del mister. Se ci sarà da fare uno sforzo e qualche sacrificio li faremo per restare competitivi» - non vennero confermate dai fatti, con lo sgarbo Mammana e la querelle Benalouane.

Gian Piero Gasperini, di lì a pochi mesi, avrebbe iniziato il proprio percorso in sella all'Atalanta. Quest'oggi, sulla Gazzetta, un particolare passaggio dell'intervista al tecnico nerazzurro apre alla riflessione: «Al primo anno, dopo 4 sconfitte in 5 partite, un uomo mi fermò sotto casa e mi disse: 'Mi piacciono le sue idee. Sono convinto che qui farà bene'. Dubitai che mi prendesse in giro. Salvai la panchina col Crotone, rincontrai quel signore che mi invitò a cena a casa sua. Non conoscevo ancora nessuno a Bergamo. Cucinò un ottimo risotto. Oggi Paolo è un mio buon amico. Di risotto in risotto siamo in Champions...». L'aneddoto culinario riporta la mente al 29 agosto 2015, quando Paulo Sousa poteva bearsi di Josip Ilicic, colui il quale nel momento più nero dell'odierna stagione atalantina aveva scritto su una lavagnetta: «Obiettivo salvezza». Il pessimismo dello sloveno aveva attanagliato anche l'allenatore portoghese, che nel giorno della presentazione di Verdù, sfoderò una frase destinata a rimanere nella storia del decadentismo viola: «Noi dobbiamo fare l'omelette con le uova che abbiamo». Una risposta piccata alle mosse della società, ma i rapporti tra Gasp e il ds Sartori ci insegnano che non per forza si deve essere amici per costruire una favola.

Qualche ora dopo quella dichiarazione, Sousa avrebbe salutato non senza polemiche Joaquin, aprendo comunque un ciclo entusiasmante per qualche mese. Successivamente, il tracollo e i dissidi, protrattisi per un'ulteriore stagione, quella in cui, dopo il pareggio tra Sassuolo e Fiorentina al Mapei Stadium, Andrea Della Valle sbottò in zona mista, aprendo al periodo di austerità e prese di posizione: comunicati, contestazioni accese e veementi. Fino a oggi, dove la differenza tra omelette e risotto si fa sentire più di quanto si potesse pensare.

http://www.violanews.com/stampa/per-conte-e-gia-derby-con-la-juve-vuole-strappare-chiesa-ai-bianconeri/

http://www.violanews.com/news-viola/il-retroscena-della-valle-voleva-la-pro-vercelli-ma-la-cessione-ha-bloccato-tutto/

tutte le notizie di