L’allenatore dalle belle ciglia

Juventus, Roma, Inter, Borussia Dortmund, Sporting Lisbona, Porto, Nantes, Jiangsu Suning. Cosa hanno in comune queste società? Se avete sbirciato la foto in evidenza avrete già intuito la soluzione, altrimenti vi aiutiamo noi: Paulo Sousa. Ebbene sì, l'allenatore portoghese è il denominatore che unisce club che apparentemente non condividono niente. Come? Tutti lo hanno valutato come nuovo tecnico, salvo poi virare su altri profili.

L'allenatore dalle belle ciglia, che tutti vogliono e nessuno piglia, parafrasando un antico adagio. Nel biennio alla Fiorentina, Sousa era salito alla ribalta grazie a quei fantastici tre mesi, che gli avevano fatto guadagnare stima e credito in tifosi e addetti ai lavori. Il problema, per lui e ma soprattutto per i viola, è che si è fermato lì, a quel mercato di gennaio 2016 che ha modificato atteggiamento e motivazioni.

Distaccato e freddo dal lato emotivo, enigmatico e talvolta confusionario da quello calcistico. Eppure complimenti e lodi non sono mai mancati verso il portoghese, da tanti previsto su una panchina importante dopo un anno e mezzo nella mediocrità più assoluta. Quasi a volersi convincere che il vero Sousa non era quello "ammirato" in viola, ma quello dei trionfi in Svizzera, Ungheria e Israele.

Poi, però, arriva la realtà. La Juventus conferma Allegri, lo Sporting Jorge Jesus, Inter e Roma scelgono Spalletti e Di Francesco, il Porto Conçeiçao, il Nantes Ranieri, il Dortmund Bosz, lo Jiangsu addirittura Capello. E Sousa? Resta a piedi. La Fiorentina riparte da Pioli, il suo predecessore verso Viseu. Con la speranza di trovare il club giusto per vincere la Champions entro il 2020.