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La selezione naturale del mondo Fiorentina: Baba e Hagi a rischio “estinzione”

La teoria di Charles Darwin riadattata alla Fiorentina: si è scelto di costruire una rosa ampia, per qualcuno non ci sarà spazio

Simone Bargellini

La selezione naturale è il meccanismo con cui avviene l'evoluzione delle specie e secondo cui (...) si ha un progressivo (e cumulativo) aumento della frequenza degli individui con caratteristiche ottimali per l'ambiente. Darwin descrisse il concetto di "lotta per l'esistenza", che si basava sull'osservazione che gli organismi, moltiplicandosi con un ritmo troppo elevato, producono una progenie quantitativamente superiore a quella che le limitate risorse naturali possono sostenere, e di conseguenza sono costretti a una dura competizione (...).

Non ce ne voglia Charles Darwin se scomodiamo la sua nobile teoria per parlare di Fiorentina. Ma il concetto non è troppo diverso alla luce delle scelte fatte dalla società, insieme con Pioli. Una rosa lunga, lunghissima se consideriamo che non ci sono le Coppe Europee da disputare. Almeno 26 giocatori - senza contare il partente Mati Fernandez e il bulgaro Hristov, ancora utilizzabile in Primavera - con più di due pedine per ruolo. "Melius abundare quam deficere" direbbe qualcuno, "meglio pochi ma buoni" potrebbe obiettare qualcun altro (e scusateci se oggi ci siamo dati alle citazioni).

Fatto sta - per tornare a Darwin - che anche in questa Fiorentina sarà inevitabile una "selezione naturale". Perchè spazio per tutti non potrà esserci, soprattutto dalla trequarti in su dove ce ne sono una decina tra cui sceglierne 3/4 a seconda del modulo, e allora che la lotta alla sopravvivenza (tecnica) abbia inizio. Chi rischia di più? Ad oggi verrebbe da dire in primis Babacar, Hagi, Zekhnini e Lo Faso, giovani - chi più chi meno - a cui servirebbe giocare ma che, almeno sulla carta, partono dalla seconda o dalla terza fila. Ma se sapranno adattarsi all'habitat di Pioli ed evolversi in fretta, le gerarchie potrebbero anche ribaltarsi spingendo qualcun altro verso... l'estinzione. Magari a gennaio.

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