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Kalinic, le botte di Basilea e il rischio panchina: Baba e Pepito scaldano i motori

Il bomber viola tartassato da Suchy, ma potrebbe stringere i denti e guidare l'attacco viola a Reggio Emilia

Pier F. Montalbano

Le botte, i falli subiti – ben 10, record di questa Europa League – quelle ginocchia letteralmente grattugiate sul terreno del St. Jakob Park di Basilea, lo spirito di un guerriero mai domo pronto a sgomitare contro tutto e tutti. E naturalmente a fare gol, tanti gol che hanno proiettato la Fiorentina lassù in classifica. Nikola Kalinic è l’uomo simbolo della Fiorentina di Paulo Sousa, ma il ‘delicato’ trattamento riservatogli giovedì sera dal capitano degli svizzeri Marek Suchy potrebbe metterlo in dubbio per la sfida di domani sera alle 19 contro il Sassuolo, almeno dal primo minuto. Già, perché il croato comunque ci sarà a Reggio Emilia, resta da vedere quale sarà il suo impiego.

Rinunciare al bomber principe di questa Fiorentina in questo momento sembra davvero difficile - Empoli docet - ma alle sue spalle in due scalpitano e scaldano i motori. Lo fa Babacar, buttato nella mischia a Basilea e autore dell'assist proprio per il croato che è valso il 2-2 una settimana fa, ma ancora non entrato a pieno nei meccanismi di Paulo Sousa. Lo fa soprattutto Giuseppe Rossi, che nelle ultime apparizioni ha giocato pochissimo, e che deve necessariamente dare una risposta a chi fino ad ora ha creduto nel suo ritorno e ancora a secco in campionato.

Le opzioni là davanti non mancano, ma con Kalinic al centro dell'attacco i tifosi viola tirano sempre un bel sospiro di sollievo. Il suo galleggiare sulla linea dei difensori pronto a mordere il pallone e trasformarlo in gol, le sue sponde e sportellate riempiono gli occhi. Stringendo i denti potrà essere comunque lui a guidare l'attacco viola, supportato da Ilicic e Borja Valero, altrimenti sarà compito del senegalese o dell'italo-americano trasformare in oro la mole di gioco creata dal centrocampo viola.