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Italianizzazione? Non ancora

Il processo di italianizzazione della rosa sembrava cominciato con Sportiello e Saponara, ma fin qui sono arrivati solo stranieri dal mercato. Il colore azzurro, invece, non manca considerando i giovani provenienti dalla Primavera, impegnati...

Stefano Niccoli

Prima Sportiello, poi Saponara. A gennaio gli acquisti del portiere e del trequartista sembravano il preludio all’italianizzazione della rosa della Fiorentina. Il “processo”, però, è finito in soffitta a giudicare da come Pantaleo Corvino si è mosso in queste prime settimane di calciomercato. Sono stati, infatti, ufficializzati Vitor Hugo, Bruno Gaspar, Milenkovic, Vlahovic (che raggiungerà Firenze a gennaio), Graiciar, Hristov e Zekhnini. Vale a dire: un brasiliano, un portoghese, due serbi, un ceco, un bulgaro e un norvegese. Senza contare che due degli obiettivi del Dg viola sono Eysseric, francese, e Simeone, argentino.

Dal mercato – per ora – non c’è traccia del colore azzurro. E pensare che Stefano Pioli si era presentato dicendo: “Ci saranno dei cambiamenti, prenderemo calciatori giovani, italiani se possibile”. La sessione estiva di trattative è ancora lunga, ma non c’è dubbio che – fin qui – il processo di italianizzazione sia stato disatteso, anche se ci rendiamo conto che non è facile comprare giocarori bravi del bel Paese. I tifosi, nel frattempo, criticano la società anche su questo punto di vista.

Giovani e italiani sono, invece, i ragazzi provenienti dalla Primavera, impegnati adesso a Moena: parliamo di Satalino, Cerofolini, Sottil, Ranieri e Gori. Alcuni di loro potrebbero restare nel gruppo di Stefano Pioli.

Gli acquisti sopra citati non entusiasmano i tifosi, la speranza è che possano lasciare la loro impronta a Firenze. Servono, però, innesti di altra natura per “risvegliare” l’entusiasmo della piazza. Palla a Corvino adesso.