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In principio era biancorosso: le maglie più celebri della storia della Fiorentina

Dal 1926 ad oggi, un viaggio tra tutte le maglie della Fiorentina...

Redazione VN

Lunedì sera, nella splendida cornice di piazza Santo Spirito, sono state presentate le divise ufficiali della Fiorentina per la sta-gione 2015/2016. Le maglie, quest’anno fornite dalla francese “Le Coq Sportif”, sono lineari, “pulite”, senza gli stucchevoli bordi in oro che hanno contraddistinto quelle della stagione passata.

Il ritorno al classico è piaciuto ai tifosi, ma facciamo un passo indietro e andiamo a vedere le principali maglie che hanno vestito i gigliati nella loro storia. Le prime partite della neonata Asso-ciazione Fiorentina del Calcio nel 1926-27 si giocarono con diverse casacche di colore biancorosso, anche se quella usata per le gare ufficiali fu la famosa spezzata bianco-rossa con giglio rosso in campo bianco, a simboleggiare l’unione tra i due club, CS Firenze (maglia bianca) e Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas (maglia rossa con collo bianco), che fondendo le rispettive sezioni calcistiche dettero vita alla nuova società. Il viola compare solo a partire dal 22 settembre 1929, su esplicita richiesta di Luigi Ridolfi. Infatti, nonostante la leggenda narri di un lavaggio sbagliato, la realtà fu che il marchese Ridolfi in persona impose il colore viola (colore molto caro alla famiglia Ridolfi), anche perché, tra l'altro, rimase affascinato dalle maglie viola dell’Ujpest, che la Fiorentina aveva incontrato in amichevole nel 1928. Una delle divise più famose è comunque quella che compare a partire dalla stagione 1930-31: maglia viola e giglio inserito in un rombo bianco. Scorrendo la linea del tempo vediamo invece che nelle stagioni 1961-62 e 1966-67 non compare il giglio, tolto per lasciare spazio alla coccarda della Coppa Italia. Il giglio non era comparso neanche sulle maglie del 1928-29 e 1956-57. La maglia totalmente viola, seppur in varie sfumature, resterà fino al 1978-79, stagione in cui lo sponsor tecnico Adidas inserisce le sue tipiche strisce bianche sulle maniche dei giocatori. Adidas resterà per tre stagioni, per poi ripresentarsi nel campionato 2003-04, l’unico in B dell’era Della Valle, e in quello successivo. Ha dell’incredibile invece la divisa del 1981-82: la Fiorentina di Galli, Graziani e Antognoni si presenta con un enorme giglio stilizzato al centro della maglia, che forma una F gigante. I tifosi non la prendono bene, tuttavia questo stemma, seppur ridimensionato nelle stagioni successive, rimarrà fino al campionato 1990-91, mentre da quello seguente si vede l’attuale logo societario su divise firmate “Lotto”. Nell’era del calcio-business le maglie cambiano ogni anno, e sempre nel ’90-91 compare la terza maglia (rossa), mentre fa scalpore, nella stagione successiva, la seconda maglia, sulla quale si notano dei disegni geometrici che formano involontariamente delle svastiche. La divisa verrà poi ritirata. Nel 2002-03 invece non compaiono né la divisa viola, né la Fiorentina: c’è la Florentia Viola, che ospita Castelnuovo, Aglianese e le altre compagini del girone B di C2 vestendo una divisa bianca con giglio rosso sul petto e, al centro della casacca, una banda orizzontale viola scuro, di una tonalità differente da quella tradizionale. Infine, nella stagione 2009-2010, la Lotto, sponsor tecnico dei gigliati, fornì agli inglesi dell’Ebbsfleet United lo stesso modello delle divise della Fiorentina, che, si dice, piacquero molto ai tifosi anglo-sassoni. Attualmente, la Fiorentina è l’unico club professionistico italiano a vestire il viola; tra le poche in Europa spiccano Austria Vienna (Austria), Maribor (Slovenia), Anderlecht (Belgio), Tolosa (Francia), Timisoara (Romania) e Valladolid (Spagna), sebbene quest’ultima abbia una maglia a strisce bianco-viola.

LORENZO AGOSTINI