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Il Vigorito: lo stadio stregato, ma non in Serie A

Il Benevento può contare su un fattore campo decisivo per la scalata alla massima serie

Federico Gennarelli

Non chiamatelo semplicemente stadio Ciro Vigorito. Al di là di quello che rappresenta il ricordo dell'Amministratore Delegato del Benevento Calcio, scomparso nel 2010, il campo di casa dei sanniti su cui saranno impegnati i viola è qualcosa di più: un vero e proprio porto sicuro, foriero di grandi soddisfazioni e di trionfi impensati fino a pochi anni fa per una società che ha saputo centrare un incredibile doppio salto dalla vecchia Lega Pro alla massima serie italiana.

Il Vigorito, infatti, ha dato vita a un significativo record per la formazione degli Stregoni: era il 23 novembre del 2014 - ormai quasi tre anni fa - quando i tifosi sanniti uscivano a testa bassa dagli spalti dopo la sconfitta interna per 1-2 con il Lecce firmata Salvi-Abruzzese, ma non sapevano che quella delusione si sarebbe presto trasformata in gioia perpetua. Da quel turno numero 14 del girone C della terza serie italiana, infatti, il Benevento non solo ha iniziato la sua scalata, ma non ha più perso in casa in campionato: dodici risultati utili in quella stagione - culminati nei play-off persi con il Como proprio in casa - che uniti ai diciassette della stagione successiva - con soli sei gol subiti - fanno ventinove gare senza sconfitte e promozione in B con la bellezza di 43 punti conquistati nel proprio stadio.

Un bottino ragguardevole, che si incrementa anche nella prima incredibile stagione nel campionato cadetto: uno stadio, il Vigorito, davvero stregato, aggettivo quantomai curioso per una formazione che ha fatto proprio della strega il suo simbolo. I mesi passano, ma nessuno a Benevento riesce a vincere: SPAL e Verona - che chiuderanno prima e seconda - cadono subito, poi è la volta di Novara, Spezia, Cittadella, Brescia, Cesena, Pisa, Carpi e Latina, mentre soltanto Pro Vercelli, Perugia ed Ascoli riescono a portare via almeno un punto dall'ostico rettangolo verde giallorosso. Per spezzare l'incantesimo bisogna attendere lo scorso 24 febbraio, quando al termine di una gara incredibile, il Bari espugna finalmente il catino infuocato, imponendosi per 4-3. L'imbattibilità reggeva da 27 mesi, in pratica due anni e mezzo animati da 42 gare di fila. Alea iacta est? Nemmeno per sogno: il fortino giallorosso non smette di aiutare i suoi tifosi e prima di una storica promozione in Serie A, la squadra di Baroni cede soltanto un'altra volta, al Trapani. Per il resto, sappiamo tutti com'è andata.

Eppure, nel momento più bello e più suggestivo del Benevento, nel palcoscenico più emozionante, nell'appuntamento con la storia, nemmeno il magico anatema sta riuscendo ad aiutare i campani: otto sconfitte in altrettante uscite, quattro schiaffi su quattro proprio al Vigorito, un solo gol segnato e ben otto incassati da una formazione che, in caso di ulteriore K.O., entrerebbe nella storia in negativo con zero punti dopo nove turni... Tuttavia, la fame di Venuti e compagni è ancora insaziata e l'impianto di Via Santa Colomba resta comunque terreno molto difficile: e allora attenta Fiorentina, che Benevento non ti sia... stregata.

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