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Il fantasma dello Scida: Eysseric affonda a Crotone

Eysseric aveva la possibilità di lasciare il segno e di scalare posizioni nelle gerarchie di Pioli, ma ha fallito l'occasione. Il francese è ancora un oggetto misterioso ma, probabilmente, avrà la possibilità di rifarsi con la Roma. E se...

Stefano Niccoli

A voler esser cattivi, si può dire che Eysseric ha scelto il periodo giusto per travestirsi da fantasma. O da zombie, se preferite. Troppo crudi? Forse, ma la prestazione anonima e incolore dell’ex Nizza a Crotone è un dato di fatto. Le gravi insufficienze in pagella parlano chiaro.

Vietato attribuire tutte le colpe della sconfitta di ieri al francese, ci mancherebbe, ma da lui, Pioli e i tifosi si aspettavano di più. Molto di più. Valentin, complice l’infortunio di Thereau, aveva l’occasione di lasciare il segno, di provare a risalire posizioni nelle gerarchie del tecnico viola. Missione fallita, però. Il transalpino, aspettato per settimane in estate, non si è mai acceso all’Ezio Scida, non ha mai innescato la voglia di gol di Simeone. Nessun tiro, nessun passaggio degno di nota, nonostante i colpi non gli manchino. Eysseric è stato travolto dal pressing dei giocatori del Crotone, bravi a non concedergli un attimo di respiro.

Il classe 1992, considerato ad inizio stagione il giocatore in grado di garantire il salto di qualità alla Fiorentina, continua ad essere un oggetto misterioso. Le difficoltà ad abituarsi ai ritmi della Serie A sono sotto gli occhi di tutti, contemporaneamente è palese che la forma fisica non sia massimale. Impossibile allora dimenticare le parole pronunciate da Pioli alla vigilia della partita col Benevento: “Deve crescere nel ritmo. In Italia si gioca un calcio diverso da quello francese, deve essere lui il primo ad ammetterlo. Deve avere un po’ più d’intensità”.

Di strada, Eysseric, deve farne ancora parecchia. Domenica nel big match contro la Roma avrà, probabilmente, la chance di rifarsi, visto che Thereau tornerà dopo la sosta. Nel frattempo gli scettici stanno aumentando. E, forse, chissà, qualcuno rimpiange Ilicic. La continuità non è mai stata il pezzo forte dello sloveno, in grado, però, di fare la differenza se in giornata sì. A Valentin il compito di invertire la rotta.