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Hugo a 360°: “Duro periodo di adattamento, me la gioco con Astori”. E quel colloquio con Sousa…

"Dicono che gioco poco per via dell'adattamento e io per ora ci credo. Sono qua da sei mesi e prima o poi arriverà anche il mio momento"

Redazione VN

Il difensore della Fiorentina Vitor Hugo ha parlato del suo momento a UOL Esporte:

Come sono trascorsi questi primi mesi in Italia?

"Sono ancora in fase di adattamento, non è vivere immerso in una cultura diversa dalla tua, parlando un'altra lingua. Anche il calcio italiano è molto diverso rispetto a quello brasiliano, qua pensano molto a coprire gli spazi, cercando il sistema tattico perfetto per non far giungere il pallone all'avversario. Non ci si limita alla marcatura individuale. L'adattamento alla vita personale, invece, è un po' più facile. Firenze è bellissima, non ho nulla di cui lamentarmi qua. Il cibo è molto buono e lo staff è sempre molto attento. La cosa divertente è che quando un italiano parla con te, sembra che stia litigando, ma è solo il loro modo di fare (ride, ndr). Avevo già preso lezioni di italiano in Brasile e sto continuando a prenderne anche in Italia".

Perché ho scelto la Fiorentina?

"La società viola mi voleva già a metà campionato brasiliano del 2016. La loro proposta era molto buona per me, ma il Palmeiras non accettò, chiedendomi di restare per dare una mano a vincere il titolo. Sono rimasto, abbiamo vinto ed è stato tutto bellissimo. Quest'anno, prima che il mercato aprisse, la Fiorentina mi ha cercato di nuovo ed ho subito firmato".

Perché giochi così poco?

"Dicono che è per via dell'adattamento e io per ora ci credo. Sono qua da sei mesi e prima o poi giocherò. La squadra è molto buona, il giocatore con cui mi gioco il posto è il nostro capitano Davide Astori".

Quanto pesa essere stato voluto dall'allenatore precedente (Sousa, ndr)?

"Non lo so. Ho sentito parlare di questa cosa ma non vorrei entrare nell'argomento per evitare di creare conflitti inutili. Parlai con Paulo Sousa, mi incoraggiò molto a venire in Italia perché secondo lui sarei stato molto d'aiuto alla squadra. Purtroppo lui se n'è andato, ma ora c'è mister Pioli. E' una brava persona. Parlo direttamente con lui, mi dà molti consigli, quindi non ho niente di cui lamentarmi".

Hai parlato del tuo adattamento in Italia con qualche giocatore brasiliano?

"Recentemente con Zé Roberto e con Fernando Prass. Entrambi mi hanno detto che i primi sei mesi sono i peggiori e in effetti lo sto sentendo sulla mia pelle".

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