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Gerarchie definite, o quasi. E i risultati iniziano ad arrivare

Al di là dei moduli utilizzati, Stefano Pioli in questo primissimo scorcio di stagione ha già diviso la propria rosa in titolari e riserve. E i risultati, dalla seconda giornata in poi, ovvero da quando ha a disposizione la rosa completa,...

Stefano Fantoni

Nove giornate di campionato possono bastare per tracciare una gerarchia nella rosa? Prendendo in considerazione il caso della Fiorentina, la risposta è affermativa. Al di là dei moduli utilizzati, Stefano Pioli in questo primissimo scorcio di stagione ha già diviso la propria rosa in titolari e riserve. E i risultati, dalla seconda giornata in poi, ovvero da quando ha a disposizione la rosa completa, sembrano dargli ragione, visto che sono arrivate quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte. Ovvero tutti e 13 i punti conquistati finora.

Tra i pali non ci sono mai stati dubbi: gioca Sportiello, che a fine stagione, salvo sorprese, sarà riscattato per 6 milioni dall'Atalanta. Situazione identica per Pezzella: appena arrivato ha spodestato Hugo, a giugno saranno 10 i milioni da versare al Betis per vestirlo definitivamente di viola. Astori (il cui rendimento rischia però di farlo scivolare a vantaggio di Milenkovic o Hugo) e Biraghi gli altri titolarissimi, che però rispetto agli altri due sono più inclini alla giornata no, mentre Laurini e Gaspar continuano a scambiarsi equamente il posto che fu di Tomovic.

In mediana la cerniera Badelj-Veretout si sta dimostrando affidabile sin dall'inizio, da un paio di partite anche Benassi sta iniziando a ripagare i dieci milioni sborsati in estate per strapparlo al Torino. Mercoledì contro la sua ex squadra la prima riprova del buon momento di forma dell'ex capitano granata. Solo briciole per Sanchez, Cristoforo e Hagi. Quelle che finora ha trovato anche Eysseric, il cui infortunio forse ha semplificato il lavoro di Pioli nell'assemblare l'attacco.

Infatti, con l'arrivo in viola di Thereau il tridente viola, completato da Chiesa e Simeone, non è più cambiato. E se l'ex Udinese è lineare per rendimento, i due figli d'arte vivono momenti particolari: l'azzurrino va a fiammate, l'argentino non riesce a salire il gradino che conta. Una situazione che potrebbe riportare in auge Babacar, decisivo a Benevento, e lanciare Lo Faso, reduce dal bell'esordio del Vigorito. Il tutto in attesa di Gil Dias e Saponara. Ecco, l'ex Empoli potrebbe essere la variabile impazzita, ma ne riparleremo a tempo debito.

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