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Fortunato, ma anche decisivo: le mani di Tata nell’impresa del Borussia Park

Il Borussia avrebbe potuto sicuramente fare meglio sotto porta, ma Tatarusanu si è dimostrato ancora una volta attento e decisivo, come nell’occasione di Herrmann. La concorrenza con Sportiello sta stimolando positivamente il rumeno

Stefano Niccoli

Difficilmente si prende i titoli dei giornali, fatto sta che se la Fiorentina è riuscita a conquistare una vittoria preziosa al Borussia Park, il merito, oltre che di Bernardeschi ovviamente, è stato anche di Ciprian Tatarusanu.

Contro la squadra di Hecking, il portiere rumeno ha confermato di attraversare un buon stato di forma. Nessuna parata spettacolare (esibirsi per i fotografi, lo sappiano, non è nelle sue corde), ma interventi decisivi sì. Come quello su Herrmann al tredicesimo minuto del primo tempo. In quel frangente il tedesco non si è certo distinto per precisione e sangue freddo, ma non c’è dubbio che l’estremo difensore viola abbia coperto bene la porta. Bene anche in alcune uscite come quella al 43’ della ripresa dopo il mancato rinvio di Astori in rovesciata. Bravo, quindi, Tata. Ma anche fortunato, sarebbe scorretto non ammetterlo. In più di una circostanza, infatti, la buona sorte ha sorriso a Ciprian. Emblematico, a tal proposito, il rigore in movimento fallito da Stindl e il palo colpito sempre dal centrocampista tedesco. Il tutto appena tre minuti prima la magia di Bernardeschi. La Fiorentina, insomma, ha avuto una buona dose di lato B al Borussia Park, ma si sa, nel calcio ci vuole anche quello.

Sui social, subito dopo la partita, i tifosi hanno commentato positivamente la prova di Tatarusanu, sottolineando come abbia saputo dare solidità ad una difesa ben sorretta da Gonzalo e Astori, ma troppo spesso sguarnita sulle fasce.

Da quando è arrivato Sportiello, il livello delle prestazioni del rumeno si è alzato. Un caso? Può darsi, ma non c’è dubbio che una concorrenza sana e leale non può che far bene a una squadra come la Fiorentina. Probabilmente non sarà lui il futuro della formazione gigliata, ma adesso testa solo al presente. E il presente si chiama Milan.

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