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Fascia, trequarti e mediana: il girovago Bernardeschi semina per il futuro

Esterno con Sousa, interno con Ventura: Bernardeschi sta imparando a giocare in numerosi ruoli. Oggi si trova in difficoltà ma sulla lunga distanza ne gioverà

Stefano Rossi

Partita che giochi, ruolo che ricopri. Federico Bernardeschi lo sa bene. Nato come attaccante esterno, sta ricoprendo zone del campo diverse di gara in gara. Lo scorso anno Sousa lo ha inventato come esterno a tutto fascia dopo l'infortunio di Kuba e l'addio di Joaquin. Quell'esperimento, ben più che fortunato, lo ha condotto ad Euro 2016. Ieri sera invece durante Macedonia-Italia il Ct Ventura lo ha provato come interno di centrocampo. Il risultato? Da rivedere. Federico ha nel bagaglio tecnico le doti per giocare in quella zona di campo così come la giusta applicazione mentale e tenuta fisica. Il vero interrogativo è legato al contesto. Berna infatti da poco più di 6 mesi è nel giro della Nazionale maggiore e ricoprire un ruolo nuovo con compagni che conosce in maniera non particolarmente approfondita è compito arduo. Probabilmente sull'esito della prestazione incide anche la tempistica di questa scelta di Ventura.

In cuor suo il ragazzo sogna di giocare da trequartista, di incarnare lo spirito del numero 10 che a Firenze porta sulle spalle. Di tanto in tanto Sousa gli fa giocare qualche scampolo di gara in quella zona ma esigenze tattiche e concorrenza nutrita spingono il tecnico a mescolare le carte. Al momento tutti questi esperimenti e novità stanno portando Bernardeschi ad avere un rendimento al di sotto delle sue possibilità tecniche. Ciò che è sicuro è che la capacità di ricoprire abilmente più zone di campo aumenta più fattori: il valore del cartellino, la capacità di sapersi adattare a più situazioni di gioco e le chance di scendere in campo. L'equazione è scontata: più cose sai fare, più possibilità hai di giocare. E' tempo di semina per il giovane Federico ma inevitabilmente presto arriverà anche quello della raccolta.

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