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Emozioni… ma quali emozioni?

Le polemiche arbitrali hanno spazzato via gli punti derivanti da Fiorentina-Inter. Come la prodezza di Muriel, passata in sordina

Giacomo Brunetti

La punizione dalla traiettoria fiabesca di Muriel, gli strappi vorticosi di Chiesa, il cuore infinito di una squadra. Tutto spazzato via dalle dovute polemiche arbitrali, dall'incriminazione della macchina e dell'errore umano. Una partita viziata che sarà ricordata per il veleno rigettato dalla frustrazione e dalle analisi. E le emozioni, gli spunti, messi in un angolo a fermentare, in attesa che qualcuno si ricordi di loro. Dietro al caos, una prestazione bipolare. Perché accanto alle proteste di Spalletti e Marotta ci sono le incertezze di Lafont e la prova solida della difesa, perché oscurati dai rallenty sul corpo di D'Ambrosio ci sono l'ingenuità di Edimilson e il cinismo di Veretout.

Emozioni... ma quali emozioni?», recita l'incipit dello sfogo cult di Spalletti dopo Dinamo Mosca-Zenit, quando la squadra del tecnico toscano venne ripresa al 95' dal gol di Samedov. Un recupero troppo lungo, generoso. Il tecnico fece un sol boccone di giornalista e traduttore, sbottando ed entrando nella cultura web. Lui, Malesani, liberazioni da raccolta. Come quelle sputate fuori dopo la gara contro la Fiorentina. Già, perché se l'episodio ha indirizzato il risultato, è altrettanto vero che tale gogna mediatica non si vedeva, all'incirca, dai tempi del famigerato "gol di Muntari". E proprio perché tocca a tutti, i viola vogliono guardare avanti, indifesi davanti alle offese. Dopo la querelle legata alla sfida contro la SPAL - dove Pairetto si attenne al protocollo - è successo di tutto.

Le emozioni, però, torneranno. Anzi, lo stanno già facendo. La semifinale di Coppa Italia incombe e non c'è tempo per distrarsi con i problemi altrui. «Stavolta è andata bene», penserà qualcuno. Abisso è stato fermato per un mese dalla classe dirigente arbitrale, la Fiorentina invece non vuol fermarsi. La doppia sfida contro l'Atalanta è un ostacolo fondamentale, specialmente la gara al 'Franchi'. Allenamento a porte aperte, recuperi di formazione e largo al campo, annebbiato da uno schermo e dalle sentenze. La coreografia per Davide, gli oltre 30mila spettatori. «Emozioni... ma quali emozioni?», quelle che si celano non troppo velatamente dietro alle polemiche.

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