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Tenacia, fisico, personalità: ora Milenkovic è inamovibile. E se torna Laurini…

Il serbo si sta affermando, relegarlo nuovamente in panchina sarebbe un errore

Giacomo Brunetti

"La domanda sorge spontanea, alla luce della prestazione contro la Juventus e le qualità mostrate fin dal ritiro di Moena: adesso, come si fa a togliere Milenkovic? Il serbo, anche fuori dal ruolo naturale, schierato terzino, davanti a un cliente ostico per struttura e movimenti come Mandzukic, non ha avuto paura. Anzi, ha dimostrato attenzione e perfezione, ovviando a limiti fisici - come la velocità, non il punto forte, vista l’altezza - con abilità difensiva. Tornerà Laurini, è tornaro dalla squalifica Pezzella, ora però il classe ‘97 deve giocare.

"Dopo mesi di praticantato, a dicembre è stato tolto dalla naftalina e mandato in campo, anche un po’ a sorpresa, contro il Cagliari. Da lì, sempre più spazio, fino all’investitura con i bianconeri. Il suo ‘faccia a faccia’ con Higuain ha fatto il giro della rete, eleggendolo a idolo delle folle per il carattere con cui ha affrontaro l’argentino. Vista la classifica e visti i precedenti - Nastasic, ad esempio, nel suo stesso ruolo - sarebbe un errore relegarlo nuovamente in seconda linea.

"La difficoltá, però, sorge proprio qui. Dal sacrificio di Laurini - che ha dato però un equilibrio al reparto - allo spostamento di Pezzellla, tante potrebbero essere le soluzioni, sulla carta tutte svantaggiose, alla luce di ciò che il campionato ha raccontato fino a ora. Sicuramente, non saranno messi da parte i due centrali titolari. Quindi largo alle ipotesi, come quella della difesa a tre. Perché Milenkovic, adesso, non può star fuori.

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