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De Laurentiis e la scelta opposta ai DV: così ha spinto il Napoli oltre il bilancio

Il Napoli ha saputo compensare i limiti strutturali investendo sui propri risultati. La Fiorentina ha scelto di fare il contrario

Redazione VN

C'è chi ha scelto di portare il proprio bilancio in forte attivo, mettendo in secondo piano l'aspetto sportivo. E chi invece ha alzato il livello della squadra, compensando ai suoi limiti strutturali con plusvalenze e introiti delle coppe europee. Da una parte la Fiorentina, con la situazione illustrata a più riprese da Pantaleo Corvino (pur con alcune cifre rivedibili), dall'altra il Napoli.

Molto interessante l'analisi fatta da Marco Bellinazzo di "Calcio & Business" (blog del Sole24Ore) sui conti del club azzurro sul bilancio chiuso il 30 giugno 2017. Sotto la presidenza di Aurelio De Laurentiis è cresciuto notevolmente, facendo registrare profitti per 66 milioni di euro, rispetto al rosso di 3,2 milioni dell’anno precedente, mentre il fatturato è salito a quota 308 milioni. Questi numeri sono il frutto di due fattori straordinari: il calciomercato, con plusvalenze totali per 104,4 milioni di euro (grazie a Higuain e Gabbiadini); e la partecipazione alla Champions 2016/17. Dalla Champions sono arrivati al club partenopeo 66 milioni, cifra che ha spinto i ricavi da diritti televisivi a 142,5 milioni (+52% dai 94 milioni nel 2016), nonostante il leggero calo dei diritti incassati dalla Serie A (-5%). Parallelamente c'è stato l’aumento dei costi fissi collegati alla rosa (+30%) dovuto soprattutto alla crescita degli ingaggi da 85,2 a 101,5 milioni. Allo stesso modo, sono saliti gli ammortamenti del 52%. Per l’organico (ingaggi più ammortamenti) dunque la società spende oltre 170 milioni, 40 milioni in più di quanto incassa in maniera strutturale (diritti tv nazionali, botteghino e area commerciale). In altre parole, senza la Champions il Napoli sarebbe in rosso di 30 milioni. (...) Senza un aumento stabile dei ricavi solo la presenza fissa in Champions e qualche ricca plusvalenza può assicurare una continuità ad altissimi livelli.

Questa la scelta fatta da De Laurentiis, che già negli anni scorsi era ricorso a cessioni importanti - vedi Cavani e Lavezzi - riuscendo però a rinforzare la squadra. Scelta opposta quella della Fiorentina che da quest'anno ha calibrato le spese (ingaggi in primis) sui ricavi strutturali, cioè quelli certi. Ma più si riduce il budget e più è difficile costruire una squadra competitiva, che può generare profitti attraverso i risultati. Un cane che si morde la coda?

http://www.violanews.com/news-viola/lopinione-altro-che-rilancio-si-rischia-il-peggioramento-lautofinanziamento-e-un-bluff/

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