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Da Sousa a Pioli, non è (ancora) una Fiorentina per ventenni

Finora Lo Faso, Zekhnini e Milenkovic stanno ripercorrendo le orme di Diks e Toledo della Fiorentina scorsa

Simone Bargellini

Potremmo dire che "non è una Fiorentina per ventenni", parafrasando il titolo di un film dei fratelli Coen. Dove per ventenni si intende letteralmente chi non va oltre i 20 anni d'età, soglia da poco superata ad esempio da Simeone o Gil Dias. Certo, non manca la classica eccezione alla regola che risponde al nome di Federico Chiesa: classe '97 e ormai da mesi titolare inamovibile prima con Paulo Sousa - a cui rimane il merito di averlo lanciato - e poi con Pioli. E se tra i due allenatori sono tante le divergenze, in comune c'è la prudenza nel lanciare i giovanissimi acquistati da Corvino. Un anno fa eravamo a parlare di Dragowski, Diks, Toledo e Hagi, costati quasi 10 milioni e praticamente mai visti, se non con la maglia della Primavera.

Quest'anno i nomi sono quelli di Milenkovic, Lo Faso, Zekhnini, a cui a gennaio potrebbe aggiungersi Vlahovic: in totale altri 9,5 milioni investiti dalla Fiorentina e accantonati in panchina, accanto ai "superstiti" Dragowski e Hagi. Naturalmente in questo caso il bilancio è assai parziale, ma se le cose non dovessero cambiare qualcuno a gennaio dovrà prepararsi ad andare altrove, magari in prestito, su tutti Hagi che recentemente ha palesato il suo malumore (LEGGI). Prospettiva probabile e anche auspicabile, per non far perdere un anno ad alcuni giovani talenti e permettere alla Fiorentina di valutarli al meglio anche in chiave futura.

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