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Da Pjaca a Sottil, come sono andate le prime volte in Samp-Fiorentina

Per Veretout quelli di Marassi sono stati i primi 90' della stagione, mentre Pjaca ha giocato per la prima volta dall'inizio

Simone Torricini

GENOVAPioli si è detto soddisfatto, nell'1-1 contro la Samp ha voluto guardare il bicchiere mezzo pieno. Una prospettiva condivisibile, se si considera che la sua Fiorentina ha creato e si è difesa piuttosto bene contro un avversario reduce da due gare di alto livello. Un ulteriore elemento positivo, poi, il tecnico viola può averlo tratto dalle risposte avute dagli esordi (o quasi) di alcuni dei suoi giocatori che sino ad ora, per un motivo o per un altro, avevano visto il campo di rado. Non tutti hanno convinto, e anzi, qualcuno è stato anche piuttosto deludente, ma a prescindere da questo è importante che Pioli sia riuscito a testarli sul campo.

Su tutti Marko Pjaca, il più atteso. Nel postpartita il croato ha confermato di non sentirsi al 100%, sensazione che effettivamente ha lasciato anche in molti osservatori. Ciò nonostante, tra le occasioni più nitide per la Fiorentina figurano due sue conclusioni: la prima frutto di una iniziativa personale e la seconda suggerita da Chiesa. Pioli ha detto che è stato pericoloso e che lo ha sostituito perché lo vedeva affaticato, aggiungendo di averlo visto bene. Il suo non è stato un esordio vero e proprio (era già stato impiegato nelle prime tre per un totale di 50 minuti circa) ma per la prima volta è sceso in campo dall'inizio. In attesa del vero Pjaca, dalla gara di Marassi iniziamo a capire che cosa aspettarci da lui.

Non era un esordio neppure quello di Veretout, che già a Napoli era tornato dalla squalifica in veste di titolare. Pioli gli ha affidato le chiavi del centrocampo e lui ha risposto con una valida prestazione di sostanza, imponendosi in un ruolo che non è ancora suo ma che pare convinto di poter recitare. Se al San Paolo le batterie erano durate poco più di un'ora, contro la Samp il francese è tornato a pieno regime registrando i primi 90' della stagione. Gli esordi veri e propri sono stati quelli di Mirallas e Sottil, subentrati rispettivamente a Pjaca e Chiesa. Pioli ha detto di pretendere di più dal primo, e quanto visto in campo gli dà piena ragione: il belga si è visto poco e non ha quasi mai inciso nella mezz'ora in cui è stato in campo. Quella di Sottil, anche se per poco più di dieci minuti, è stata invece la prima volta assoluta tra i pro.

http://www.violanews.com/news-viola/pioli-nel-post-mentalita-giusta-sono-soddisfatto-mirallas-puo-fare-di-piu/

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