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Corvino-Pradè, andata e ritorno

Per la figura di ds della Fiorentina si prospetta un ritorno al passato. Un passato dai due volti, con quattro anni esaltanti e tre di lento declino. Un passato che ritorna per dare una sferzata ad un presente poco soddisfacente

Stefano Fantoni

Corvino-Pradè, andata e ritorno. Per la figura di direttore sportivo della Fiorentina si prospetta un ritorno al passato. Un passato dai due volti, con quattro anni esaltanti e tre di lento declino. Un passato di grandi acquisti (Gilardino, Mutu, Toni e Frey, per citare i primi che vengono in mente) e grandi plusvalenze (immediate -Felipe Melo su tutti, ma anche Behrami- o future -Jovetic, Ljajic e Nastasic), ma anche di grandi fallimenti (dal Tanque Silva a Bolatti o Keirrison, la lista è lunga...). Un passato in cui davvero la Fiorentina ha potuto sognare in grande, con le notti di Champions e una semifinale di Coppa Uefa che ancora grida vendetta. Un passato in cui, ed è l'altra faccia della medaglia, si è anche lottato per non retrocedere fino all'ultima giornata.

Un passato che ritorna per dare una sferzata ad un presente poco soddisfacente. Certo, la scelta di Corvino è tutt'altro che accolta favorevolmente dall'intero ambiente viola, ma quanto meno può smuovere le acque. La decisione definitiva sarà presa entro dieci giorni, sia perché occorrerà trovare un accordo con l'ex ds del Bologna, sia per definire la posizione degli altri dirigenti viola. Perché per un Pradè che saluta, in tre aspettano di conoscere il proprio futuro. Pereira dovrebbe essere confermato al mercato estero, Rogg lascerà la parte sportiva per quella amministrativa, mentre Angeloni sembra indirizzato all'addio.

La squadra di mercato verrà dunque ridefinita intorno alla figura di Corvino, accentratore per vocazione, che proverà a ricostruire la nuova Fiorentina da consegnare a Paulo Sousa. Una relazione tutta da scoprire, quella tra il portoghese e il salentino, con due caratteri che, almeno sulla carta, potrebbero fare scintille. Il mercato sarà la cartina al tornasole sia per il vecchio-nuovo ds, sia per le ambizioni della proprietà. Nei suoi anni in viola Corvino ha fatto bene quando i Della Valle erano ben disposti ad investire, annaspando (come Pradè, del resto) quando si sono stretti i cordoni della borsa. Per costruire il futuro si riparte dal passato.

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