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Capitani senza fascia

Astori, Chiesa e Bernardeschi. Lo zoccolo duro italiano dello spogliatoio viola si fa avanti: si può essere capitani anche senza fascia al braccio?

Stefano Rossi

Per qualcuno la fascia di capitano è un simbolo, per altri non vale poi così tanto e per altri ancora è semplicemente tutto. A mettere d'accordo le fazioni ci pensa la seguente legge non scritta: non serva avere la fascia al braccio per essere capitano. Ed è un po' ciò che, da diversi mesi, si sta verificando alla Fiorentina. Gonzalo ne è il primo possessore, Borja Valero il suo vice. Entrambi sono due dei massimi esponenti del senato viola dei giocatori rappresentativi. In linea col ruolo sarebbero chiamati ad essere i leader, specie in una stagione che non si sta caratterizzando per la continuità di rendimento. Sul campo però stanno avendo prestazioni più opache rispetto al passato. Vuoi per brillantezza o per usura, ma tant'è oggi. Nel caso del difensore pesa anche il precariato del suo contratto.

In questo quadro di dubbio e difficoltà occorre individuare coloro che, sotto il profilo comportamentale, si stanno dimostrando i leader di uno spogliatoio che già sa che nel giro di tre mesi verrà rivoluzionato. Menzione d'oro per Astori. Ieri sera, come spesso gli capita, si è presentato in zona mista per spiegare i motivi della sconfitta. Un po' come avvenuto lo scorso anno dopo Empoli ha alzato i toni invitando pubblicamente il gruppo a lavorare di più e a coltivare una mentalità più adeguata. E, non va dimenticato, soltanto quindi giorni fa aveva spiegato a La Nazione come la classifica della Fiorentina tutto sommato fosse in linea con quanto messo sul campo. Una forte presa di coscienza delle capacità e possibilità generali.

"Ora è il giocatore di cui si sente più la mancanza quando non c’è". Questa l'investitura che Davide, nell'intervista sopracitata, ha fatto di Federico Chiesa. Quel ragazzino scanzonato, talentuoso e maratoneta della fascia destra. Macina chilometri e non molla mai. Come contro il Genoa quando rimase in campo nonostante un duro colpo alla caviglia che ne comprometteva la corsa. E qualcosa di simile è avvenuto anche ieri fino a quando Sousa lo ha sostituito. E' così errato dire che ha il carisma dell'esempio da seguire? Probabilmente no anche se è presto per mettere sulle sue spalle i doveri del gruppo. Del circolo esclusivo dei virtuosi senza fascia fa parte anche Federico Bernardeschi. Uno che, nonostante la squalifica, ha seguito la squadra a Milano fin da sabato pomeriggio.

Da qui alla fine del campionato ogni partita sarà un esame per capire chi potrà restare e chi sarà destinato a lasciare la squadra. Astori, Chiesa e Bernardeschi hanno già superato il proprio test e, oltre alla centralità nella Fiorentina, sono tutti nel mirino di Ventura per costruire la Nazionale del presente e del futuro. Solo una coincidenza?

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