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Baiesi contro il Var: “Ha deciso chi non sa di calcio”. E sui DV: “Non abituati a discutere”

L'ex direttore operativo della Fiorentina ci va giù duro con Guida. Poi ripercorre i suoi anni in viola: "Con Montella gli anni più belli"

Redazione VN

L'ex direttore operativo e responsabile marketing della Fiorentina Gianluca Baiesi ha parlato a Radio Bruno anche del momento viola dopo la partita con la Juve:

Il Var? E' un discorso delicato, da quando è stato introdotto c'è meno calcio e ha tolto l'immediatezza della gioia del momento. Se prima l'errore aveva un nome e un cognome adesso non sappiamo chi è l'ultimo che prende la decisione definitiva. Il Var ha ampliato ancora di più la differenza tra grandi e piccole squadre, perché quando riguarda certe squadre ci sono situazioni che vengono guardate più attentamente rispetto ad altre. Se il calcio deve finire così, che i grandi club facciano questa benedetta Superlega. Con la Juve chi ha deciso per la la mancata concessione del rigore non ha mai giocato a calcio perché è palese come Alex Sandro tocchi volontariamente il pallone. Sono passati cinque minuti per trovare una scusa per togliere il rigore alla Juve.

Sull'esperienza di sei anni in viola ha aggiunto:

Gli anni di Montella sono stati indubbiamente i più belli. A lui rimprovero solo di non aver portato a casa la Coppa Italia in quella serata di Roma, ma in quegli anni c'era una dirigenza sportiva di enorme valore formata da Pradè e Macia, due persone di grandissimo spessore, poi c'era Vincenzo e tutto uno staff di prim'ordine. E' stato un periodo irripetibile anche dal punto di vista economico-aziendale: c'erano persone e un team di lavoro che ha anche dormito dentro lo stadio perché erano coinvolti al 100% nei progetti, anche in quelle extra sportivi che hanno reso quel periodo indimenticabile. In quell'estate del 2012 l'emblema del passaggio da un periodo all'altro fu la presentazione delle maglie proiettando il viola sul David e Palazzo Vecchio. Ma la squadra non c'era, quando arrivarono a Moena Borja Valero e Gonzalo Rodriguez sperammo tutti che andassero bene.

Sui Della Valle e il complicato momento societario:

Dovremmo pensare alle nuove generazioni della famiglia Della Valle e provare a farli entrare nella Fiorentina. Il rapporto con Cognigni? L'annata con Delio Rossi abbiamo passato l'annata a stilare tabelle per capire come poter riuscire a salvarci, i due gol di Montolivo contro il Novara furono una liberazione. Se non ci fossero stati Cognigni e Andrea Della Valle a tenere dritto il timone della barca saremmo affondati e sarebbe stato un dramma per la città. Mario spesso non ha una partecipazione emotiva ma è una persona che serve tanto quando c'è bisogno di una direttiva. Lo strappo? Diego e Andrea Della Valle non sono persone avvezze a discutere con le persone e avere un contraddittorio "funzionale" alle loro aziende. Loro decidono secondo il loro volere, è quello che gli ha dato il successo che hanno avuto. Si è arrivati al punto che i fratelli hanno dato un segnale forte alla città con il comunicato di messa in vendita, quasi per provocazione perché in questo momento è difficile comprare la Fiorentina perché ha un valore estremamente alto. Il momento è delicato, è difficile mettere insieme tutte le componenti e mettersi a sedere ad un tavolo.

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