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Atalanta-Fiorentina: tre motivi per crederci

Perché la squadra gigliata può credere sul serio nella finale

Stefano Rossi

"Crederci fa sempre bene. Del resto le pagine più affascinanti di storia del calcio sono state scritte quando alla vigilia le aspettative erano sostanzialmente nulla. A Bergamo la Fiorentina può farcela. Può battere un avversario sì più forte ma che potrebbe avere le gambe più pesanti. Ecco tre motivi per essere ottimisti.

"Nuove idee: l’arrivo di Montella ha rigenerato la squadra. Portato un pizzico di ottimismo e molta serenità. Ha cambiato le idee della squadra, senza stravolgerla ma esaltandone i pregi. A Torino non si è vergognato a giocare di rimessa. E per poco la partita non la porta a casa. Un palo, una traversa e altri errori sono costati cari. A Bergamo non serve l’arrembaggio, un gol può bastare. Attendere compatti e ripartire può essere una buona strategia.

"Chiesa è tornato: In realtà non se n’è mai andato. Ma l’infortunio patito in nazionale lo aveva rallentato fino a fermarlo. A Torino il protagonista viola è stato lui. Pimpante, infaticabile. E pure sfortunato quando ha calciato verso la porta. Ha trovato davanti l’amico Bernardeschi. Uno che prometteva bene ma che alla sua età non era già a questo punto. Chiesino corre il piacevole rischio di diventare il giocatore più forte mai uscito dalle giovanili viola. 

"Fattore stanchezza: la Fiorentina ha giocato sabato, l’Atalanta lunedì. I tempi di recupero sono diversi. La squadra di Gasperini ha bisogno di una forma fisica eccellente per avere massimo rendimento. Nel centrocampo muscolare e in attacco dove Gomez e Ilicic sono grandi talenti ma non più verdissimi. La stanchezza potrebbe influire. E poi c’è la questione Champions. L’Atalanta culla l’idea, fino a quando sarà possibile giocherà sul doppio fronte dando tutto. 

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