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Ad un palo dalla felicità

Il rigore sbagliato di Ilicic unica nota stonata in una serata da protagonisti. La squadra cresce, l'approccio tattico muta. Sotto gli occhi di ADV, Renzi e Antognoni...

Stefano Rossi

Tra il fare e il disfare di una Fiorentina che meritava di vincere e ha rischiato di perdere c'è un punto che dà indicazioni positive pur lasciando un retrogusto amaro in bocca. A partire dal rigore sbagliato da Ilicic. Il primo in Serie A con la maglia viola, il secondo dopo la semifinale di Europa League contro il Siviglia. Lo sloveno, alfiere dei giocatori umorali che risentono dei propri errori e si esaltano con le prodezze, ha finito per spegnersi e poi ha lasciato il posto a Babacar. La bilancia, tuttavia, tende prepotentemente verso il lato dell'ottimismo. Il primo peso è quello della difesa: i ragazzi di Sousa in casa non hanno ancora subito gol, al netto dell'assenza di ieri di Astori e di quella di Gonzalo contro il Chievo. Inoltre Salcedo, già incoraggiante contro il Paok, ha confermato buone doti nell'uno contro uno e nel coraggio con cui affronta gli avversari.

Per buona parte del secondo tempo al suo fianco Sousa ha reinventato Sanchez, abile anche come centrale di difesa con buoni recuperi di palla e con calibrati lanci lunghi in avanti. Evolve anche il modo e il modulo di giocare della squadra che parte con 4 difensori. Così facendo Bernardeschi, ex confuso della fascia sinistra, ha modo di giocare più vicino alla porta. Non è un caso che nei primi minuti abbia trovato il tiro dal limite dell'area e che poi abbia potuto proseguire più vicino alla punta. Sul finale di gara il Milan, approfittando di una Fiorentina al 100% a trazione anteriore, è andato ad un passo dalla vittoria beffarda. Dapprima con una rovesciata di Bacca in area e poi con un rigore - che non c'era - contestato con veemenza in particolar modo da Montolivo, ex fischiato di lungo corso. La truppa di Sousa in campo continua il percorso di evoluzione, in tribuna al 45' Andrea Della Valle e Giancarlo Antognoni posavano coi tifosi per selfie ricordo. Scene da libro Cuore. E a pochi metri da loro anche il Premier Renzi che ha abbandonato lo stadio facendo spallucce sibilando: "Purtroppo abbiamo sbagliato il rigore". Una bella serata, ad un passo dalla felicità. Anzi, ad un palo dalla felicità.

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