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A. Della Valle: “Squadra fatta all’85%, l’obiettivo è il settimo posto. Attivo per il centro sportivo? Non mi risulta”

Andrea Della Valle un fiume in piena in occasione dell'incontro con i giornalisti a Moena

Redazione VN

Dopo aver assistito all'allenamento mattutino della Fiorentina a Moena, il patron viola Andrea Della Valle ha parlato ai media tra cui Violanews.com:

"E' una bella atmosfera. Quella di ieri è stata una bella serata, ho parlato con tutti. Mi piacciono i nuovi giovani, sono di grande prospettiva. L'ossatura è importante, se pensate a come eravamo messi un anno fa. Ci sono i presupposti per fare bene.

L'Europa League? Qualsiasi parola potrebbe essere strumentalizzata. Nel secondo semestre abbiamo espresso un bel gioco, ma poi siamo inciampati all'ultimo. La meriteremmo, ne parleremo domani pomeriggio.

Le parole di Corvino sul budget ridotto? All'85% l'ossatura è fatta, servono 2-3 innesti, i tifosi li vorrebbero subito, ma c'è un mese di mercato. Ci aspettiamo qualche cessione dalle quali si ricrea un tesoretto. Corvino sa operare bene, il mercato è creativo. Non si può avere una rosa di 30 giocatori. Il mercato è una partita a scacchi, i prezzi sono diventati assurdi, senza una logica, ma il mercato è questo, dobbiamo attendere. Con le cessioni possiamo ricavare un tesoretto da reinvestire sul mercato.

L'attivo di 35 milioni non consegnato a Corvino? L'accantonamento per il centro sportivo non mi risulta. Devo dire che c'era una perdita da ripianare, mentre gli utili sono già stati spesi e serviranno in futuro. Cerchiamo la qualità e poi dipende da cosa chiedono le altre società.

Centro sportivo delle giovanili? Cognigni può spiegare meglio, ma nei prossimi mesi daremo delle belle notizie. Il centro è fondamentale. Ci sono giovani interessanti.

E' importante avere un bilancio sano, guardate che fine stanno facendo società gloriose, ma gli altri non ci riguardano.

Le contestazioni della piazza? Ieri sera ci ho messo più di un'ora per prendere un caffè, non so di che piazza parlate. Non è il momento di fare bilanci, errori ne abbiamo fatti tutti, dobbiamo impostare un rapporto sulla sincerità. Potremmo avere la possibilità di giocarci i preliminari di Europa League. La squadra può mirare all'Europa League. Perché la Fiorentina non può puntare tutti gli anni al settimo posto? Non mi sembra di dire niente di assurdo, il settimo posto è Europa League. Senza bilanci sani non si va da nessuna parte.

Pioli? Abbiamo fatto una lunga chiacchierata, aspetta il completamento della rosa e lo sfoltimento. Qualcuno bisognerà vendere. Società importanti hanno venduto, noi, invece, proteggiamo i nostri gioielli. E non parlo solo di Chiesa, ma anche di Milenkovic che è tornato prima dalle vacanze e di Simeone per il quale abbiamo rifiutato offerte dalla Spagna. Non stiamo vendendo i nostri gioielli. Faremo un mercato di qualità senza farci toccare i nostri gioielli.

Il nuovo stadio? 31 dicembre no. A settembre ci incontreremo col Comune, poi avremo sei mesi per il progetto esecutivo. Siamo al traguardo finale, speriamo di non fare come il Cagliari. Per Dario (Nardella, ndr) spero che lo stadio non sia così fondamentale in ottica elezioni. La nostra proprietà ha guadagnato credibilità negli anni, tra Champions e tante qualificazioni in Europa League. Quelle che hanno fatturati simili al nostro hanno fatto peggio. Il calcio italiano sta cambiando e dobbiamo capire come far crescere il fatturato di questa squadra, anche se è impensabile arrivare a quelli delle prime cinque. Devo inventarmi qualcosa in prima persona.

L'Atalanta meno amica? La famiglia Percassi è seria, è una squadra che riesce sempre ad essere in attivo, è una bella realtà, ma è una provinciale.

C. Ronaldo? Farà bene al calcio italiano. L'Asia è fondamentale per la Serie A e CR7 non farà male a nessuno.

La mia lontananza? L'importante è essere circondati da persone competenti. Possiamo aprire un nuovo ciclo, abbiamo giovani interessanti. Il settimo posto è alla nostra portata. Se ci arriva l'Atalanta, perché non può arrivarci la Fiorentina".

Da Moena: i nostri inviati GIACOMO BRUNETTI e SIMONE TORRICINI

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