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Vista dalla Fiesole: contestazione… alla contestazione, poi la rimonta e gli applausi a Belotti

Contro il Torino è contestazione dal primo all'ultimo minuto: nel mezzo la rimonta diventa un pretesto per non smettere. E la Fiesole "litiga" con lo stadio

Giacomo Brunetti

"Si preannunciava una serata incandescente: vuoi per la contestazione di domenica, vuoi per la necessità di riscattarsi dopo l'eliminazione dall'Europa League, ma anche per la posizione in bilico di Paulo Sousa ed una società nel mirino della critica. E così è stata, anche oltre e aspettative, forse a causa di un'altra rimonta patita dopo il vantaggio iniziale di 2-0.

"Lo speaker annuncia Saponara dal primo minuto, svelando anche Ilicic tra i titolari: per lo sloveno c'è invece un problema nel riscaldamento, tutto rimandato. Ma che non sarà una serata normale si capisce fin da quando lo stesso speaker, dopo aver terminato la formazione, "chiama" Paulo Sousa, dicendo direttamente il cognome, senza aspettare la risposta dei tifosi, che arriva comunque con una bordata di fischi all'indirizzo dell'allenatore portoghese.

"La gara inizia, ma la musica non cambia: prima i giocatori - "correre, bisogna correre, per vincere" - poi Sousa - in relazione al suo passato alla Juventus - ed infine la proprietà - tra chi non vorrebbe più i Della Valle e chi invece chiede investimenti - vengono presi di mira, per un inizio di gara che viene addolcito solamente dalla rete di Saponara.

"Il monologo è lo stesso, perché sebbene in campo si stia giocando, il vero punto di interesse sono gli spalti: la Fiesole continua la sua protesta, ma ad un certo punto il resto dello stadio inizia a fischiare, in merito ad alcuni cori, scatenando l'ira vocale della Curva. Inizia quindi un battibecco, una contestazione alla contestazione... alla contestazione, normale perché logicamente ventitremila persone non possono avere tutte la stessa idea, per di più in un argomento opinabile come il calcio, dove le idee sono giustificatamente diverse poiché è uno sport ed ognuno lo analizza in modo personale e trae conclusioni altrettando differenti.

"Comunque sul 2-0 sarebbe potuta arrivare la vittoria ma, dopo la rimonta subita dal Borussia Monchengladbach, lo spettro di un possibile recupero ospite è nella mente di tutti: e se Belotti sbaglia il rigore, il Torino dà la sensazione di poter colpire. Ed infatti Belotti segna una doppietta, pareggiando i conti. La contestazione prosegue, Chiesa finisce a terra ma non c'è rigore. Qualche protesta prima dei fischi finali. Naturalmente spazio ai cori in favore del Torino, accolti e ricambiati.

"Prosegue quindi la contestazione dei tifosi, anche contestati a loro volta, ma con tre parti nel mirino: la squadra, l'allenatore e la società. Ed alla fine ne escono a testa alta i granata. Con le "mani aperte" di Astori, che dopo quelle con il Borussia Monchengladbach torna a scusarsi sotto la Curva prima di scendere negli spogliatoi, e gli applausi per Belotti a terminare l'incontro: il numero 9 del Torino ricambia e ringrazia, un gesto sportivo per concludere una serata amara.

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