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Un vertice senza decisioni. Cosa nasconde l’immobilismo?

Il vertice straordinario nella sede milanese della Tod’s non ha portato decisioni immediate

Saverio Pestuggia

La crisi della squadra che non vince ormai da troppo tempo e sta scivolando verso una posizione insostenibile ha portato Diego Della Valle a convocare un vertice nella sede milanese della Tod’s nonostante la giornata di festa. Fra presenze in persona e collegamenti telematici, proprietari, dirigenti e comparto tecnico hanno discusso sui motivi delle continue debacle con un occhio soprattutto su cosa dovrà essere fatto nella prossima stagione.

Se Montella, arrivato da poche settimane e quindi assolutamente fuori dai giochi, non era in discussione, l’indice dei Della Valle si è puntato verso l’operato di Pantaleo Corvino, padrone assoluto del comparto tecnico. Sono troppi tre anni senza Europa e con una tendenza preoccupante al ribasso ed è logico che la proprietà non sia soddisfatta del lavoro fatto.

Certo, il compito primario di Corvino, quando è stato richiamato, era di abbassare il monte ingaggi mantenendo una struttura solida. Il primo compito è perfettamente riuscito, il secondo no. Certamente le classiche “nozze con i fichi secchi” non sempre riescono perfettamente ed è per questo che Corvino finora ha resistito al suo posto anche abbastanza saldamente. Ma adesso cosa succederà? Cosa si nasconde dietro la “non decisione” di ieri?

Certezze non ne ho, non voglio millantare una mia opinione facendola passare per indiscrezione. Però è giusto che la esponga: ci sono diverse ipotesi, la prima porta ad una dilazione di tempo concessa a Corvino per avere nel breve un piano tecnico di rilancio. Altrimenti, ed è l’ipotesi che prediligo, l’immobilismo potrebbe nascondere la trattativa con un nuovo personaggio contattato per sostituire il dg di Vernole o per affiancarlo con compiti operativi e non di secondo piano come Carlos Freitas destinato comunque a lasciare Firenze a fine anno. Corvino potrebbe avere una parte importante dal lato economico, mentre il nuovo DS potrebbe occuparsi della nuova squadra in sintonia ovviamente con Montella. Questa ipotesi comporta una sorta di declassamento senza licenziamento di Corvino che finora è sempre stato abituato ad avere carta bianca ovunque sia andato. Ma il tempo passa per tutti e una società come la Fiorentina che al momento non ha a disposizione denaro per comprare chi vuole deve dotarsi di un settore scouting di primo livello e non affidarsi ai soliti procuratori che ovviamente devono fare il loro lavoro e piazzare non solo i pezzi pregiati, ma anche le seconde scelte della scuderia.

Sono scelte che non possono essere affrettate, ma neanche arrivare a giugno quando il mercato ha già sistemato i pezzi prelibati al costo migliore. Attendiamo dunque il pronunciamento dei Della Valle nella speranza che intanto la squadra dia qualche segnale positivo perché, anche se Montella ha chiaramente detto che “con il Sassuolo abbiamo toccato il fondo”, l’esperienza mi porta a dire che al peggio non c’è mai fine.

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