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“Tre gare per mettere paura a Milan e Atalanta”, l’editoriale di Rialti per Violanews

Per Alessandro Rialti c'è ancora una debole speranza di arrivare al sesto posto che passa da tre vittorie nei prossimi tre match

Alessandro Rialti

Abbiamo di meglio da sperare? No. Tutto si  è liquefatto. Coppe comprese. E’ vero che il sesto posto è una trappola pericolosa ma resta una via, stretta, all’Europa. Magari davvero la Fiorentina facesse il miracolo di raggiungerlo. Magari iniziasse battendo il Bologna e facesse risultato con la Samp. Mettendo sotto l’ex squadra di Corvino (i rapporti non sono mai stati idilliaci) e uscendo indenne dal faccia a faccia con Pradè. Magari, perchè poi ci sarebbe il «derby» con l’Empoli.

Tre gare per mettere paura a Milan e Atalanta e, speriamo, pure alla Lazio. Se ci credo? Devo crederci, non ho assolutamente niente di meglio all’orizzonte. Sia chiaro a questo punto niente cancellerebbe la delusione complessiva, ma almeno potremmo passare giorni meno angoscianti. Certo basta un «inciampo» e il patto per l’Europa diventerebbe quel che a prima vista ci è apparso: un gesto disperato. Però resto convinto che peggio sarebbe stato quel lento scivolare che neppure nelle parole delle inutili conferenze stampa di Sousa faceva avvertire segni di vita.

Già, niente da sperare e allora guardiamo fino in fondo questo gruppo aspettandoci i giorni del «processo» definitivo. Tutti via? Sousa sarà di fatto un ex il 30 di aprile, insomma festeggia Pasqua e poi via, forse in Germania. E la squadra? Lì sarà la scoppiettante promessa del calcio mercato viola. Ciao Gonzalo a zero euro? Ha logica? Via Ilicic perchè adesso c’è Saponara? Via Kalinic per portare in  cassa almenoi 30 milioni di euro? Via Badelj e il suo procuratore? Tello merita 5,5 milioni (però con contro riscatto a 9 da parte del Barcellona) o è preferibile lasciarlo andare?

E altro ancora, però per il momento credo anch’io che ci sia di più urgente da fare. Battere il Bologna, magari la Samp e l’Empoli. Nove punti? Perchè no. Per gli esami veri, iniziando da quello di un indispensabile chiarimento che i Della Valle devono a tutta Firenze, il tempo non ci manca. Purtroppo.

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