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“Troppe verità che dividono, ma adesso onore al Pampa“. L’editoriale di Rialti per VN

"Come mi manca il Pampa che ha deciso di andarsene troppo presto. Lui che si era battuto per uno stadio solo viola!"

Alessandro Rialti

Sapete qual è il più pericoloso nemico della Fiorentina? Il veleno, le troppe verità. Il veleno, quello che tanti fanno scorrere in città, inquinando anche l’Arno. Sembra che non ci sia più niente di viola, più niente di pulito, più niente di autentico. Borja ha raccontato a un gruppo di tifosi di essere stato «tagliato» dalla società e invitato ad andarsene? Lo dirà pubblicamente sabato prossimo? La società assicura che non è affatto vero?  Diego pensa di aver stanato i falsi amanti della Fiorentina quelli che polemizzano e non «cacciano» mai una lira? Presto Andrea farà la parte del «carabiniere» buono e calmierà l’ambiente con una bella passeggiata per le strade di Moena?

Quante verità. Mi stanno stancando. Come il mio lavoro dove un giorno Corvino  «è» a cena con Di Francesco e si stringono la mano, dove nessuno aveva mai chiesto a Kalinic se gli andava di trasferirsi in Cina, dove a cena va pure Sousa che ora è a spasso e deve affrettarsi se vuole, come ha detto, arrivare a battersi per una Coppa da Champions entro due o tre anni. Parole, in circolo, parole al curaro.

Come mi manca il Pampa che ha deciso di andarsene troppo presto. Lui che si era battuto per uno stadio né rosso né nero, ma solo viola. Che grande lezione da uno come lui, piccolo e disperato. Uno che era troppo stanco per continuare. Maledetti veleni che ci stanno impestando la vita.

Fermiamoci un attimo e ripensiamo a un immenso amico che amava solo una Fiorentina e non i rivoli della menzogna e dell’opportunismo. Chi mente sa di mentire. Io mi stringo vicino al Pampa, un po’ goffo, ma così vero e protettivo. Noi eravamo immensamente diversi, come sanno essere diversi i fiorentini. Ma non davanti alla maglia viola. Quello mai.

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