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“Sotto l’albero il coraggio di dire no e rilanciare veramente”. Il parere di Alessandro Rialti

Con la cessione di Bernardeschi potrebbe finire la Fiorentina così com’è immaginata oggi.

Alessandro Rialti

A Firenze a  volte tornano. E’ come un elemento compensativo: non vinci, allora ti meriti dei giovani campioni. Lo è stato nel passato più remoto della Fiorentina babies, lo è stato negli anni di Antognoni bandiera immensa, lo è stato con Baggio e Borgonovo, passando attraverso le splendide eccezioni di Batistuta e Rui Costa, fino a oggi, con Bernardeschi e Chiesa. Bravi e verdi, sogni che molti pensano che qui non possano stare.

Solo Giancarlo ruppe la «maledizione». C’è da scommettere che da oggi si moltiplicheranno le voci di addii più o meno lievi. Ma a questa logica, alla quale crede pure uno intelligente come Sousa, noi vogliamo ribellarci. Il motivo è semplice e lo condividiamo con amici che hanno come noi la Fiorentina nel cuore. Se di nuovo dovremo assistere all’ennesimo «ratto» di giovani campioni a Firenze e alla Fiorentina davvero non resterebbe niente. Perchè non crediamo ai soldi rinvestiti per rafforzarsi. Non è mai successo.

I Della Valle se davvero vogliono costruire un nuovo Progetto (parola terribile) per la Fiorentina hanno una sola carta: scommettere tutto sui giovani. E’ una prerogativa di questa città, che si innamora per ragazzi che vanno oltre le proprie misure. Accettare senza reagire di veder partire giovani calciatori italiani è l’anticamera della sconfitta, della depressione calcistica.

Già una buona parte della città non crede più alle parole di rilancio che ciclicamente vengono pronunciate, vi immaginate cosa succederebbe se presto partissero anche questi nuovi ragazzi-spettacolo? Con la cessione di Baggio finì l’era della famiglia Pontello. Con quella di Bernardeschi potrebbe finire la Fiorentina così com’è immaginata oggi. Difficile tenerlo? Certo, così come presto diremo che è difficile tenere Kalinic, anche Badelj, ma cedere la «classe coniugata alla giovinezza» è come abdicare.

Ai Della Valle auguriamo di trovare sotto l’albero il coraggio e forse un pizzico di spregiudicatezza che li porti a dire di no a chi presto vorrà portarsi via i Federico del calcio viola.

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