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“Salvate il soldato Pioli”. L’editoriale di Luca Calamai per violanews

Questa settimana Luca Calamai non risponde alle vostre domande, ma fa un appello ai tifosi della Fiorentina

Redazione VN

Conosco i fiorentini. Perchè sono fiorentino. Brontolare è nel nostro dna. E brontolare intorno alla Fiorentina oggi è un esercizio che viene naturale. La squadra non accende, la classifica è triste, le prospettive confuse. Con questo scenario servirebbe pazienza invece da alcune settimane avverto un crescente malumore nei confronti di Pioli. E non mi piace. Anzi, non lo accetto. Certo, Stefano ha commesso degli errori. Ha tardato a capire che Benassi non poteva fare l’esterno. Forse doveva combattere con più grinta per avere qualcosa in più da un mercato condotto in auto-gestione e mirato a ringiovanire in maniera violenta la squadra. Forse ha cercato (anzi sta cercando ancora) di trovare un punto di equilibrio tra valorizzare il patrimonio umano che gli è stato messo a disposizione e l’opportunità e operare scelte più nette. Anche se dolorose. Ma queste sue responsabilità possono addirittura essere lette come un titolo di merito. Ha aiutato a ricostruire anche a scapito della propria immagine. E’ più facile scaricare le responsabilità sugli altri come ha fatto qualche ex allenatore viola in passato. Si guadagna la simpatia dei delusi e si protegge la propria immagine.

Però prima che queste proteste dette sotto voce diventino un processo pubblico all’allenatore vorrei ricordare una decina di cose su Pioli, in ordine sparso: 1) quest’estate ha tenuto in piedi una squadra che poteva esplodere con giocatori che volevano andarsene e altri che non volevano venire a Firenze mettendoci sempre la faccia; 2) non ha mai avuto il vero Saponara intorno al quale è stato pensato il rilancio viola; 3) ha aiutato Chiesa a crescere ancora spostandolo a sinistra e avvicinandolo alla porta; 4) si è messo a disposizione dei tifosi e della città con un entusiasmo a trecentosessanta gradi battendosi per difendere il senso di identità viola; 5) sta provando a valorizzare giovani tipo Gil Dias e ha fatto debuttare in serie A un talento come Lo Faso; 6) ha convinto, lui e solo lui, Badelj a restare almeno un altro anno per dare una mano a una banda di ragazzini e a dei giocatori provenienti da altri campionati; 7) ha avvicinato Antognoni alla squadra sfruttando l’esperienza e il carisma del Capitano; 8) ha un dialogo continuo con Diego Della Valle e la proprietà; 9) è a soli due punti di ritardo in classifica dal settimo posto che dovrebbe valere un posto in Europa e 10) gli arrivi in extremis di Thereau e Laurini sono il risultato di un invito pressante che Stefano ha rivolto a Corvino con il quale ha un ottimo rapporto.

Dieci motivi che a me bastano e avanzano per stare dalla parte di Pioli. Nemmeno Mago Merlino avrebbe potuto fare molto di più in queste condizioni. Nei prossimi due mesi però mi aspetto una accelerazione da parte di tutta la Fiorentina, mister compreso. Vorrei vedere una crescita più marcata di alcuni giocatori, vorrei vedere più fame agonistica, vorrei che Stefano aiutasse la società a capire chi va bocciato e chi acquistato nel mercato. Il Normal One Pioli è l’uomo giusto per vivere questo momento di passaggio.

LUCA CALAMAI - twitter @CalamaiLuca

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