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Rialti per VN: “Io voglio reagire. Basta piangersi addosso”

L'editoriale di Alessandro Rialti: "Non voglio arrendermi al grigiore programmatico del «questa è la nostra misura...». Perchè non è così: la Fiorentina è sempre la Fiorentina"

Alessandro Rialti

Personalmente sono stanco di parlare e scrivere di cose che non mi piacciono. Della Nazionale, della Federazione (ma ci vuole tanto a demolire un palazzo fatiscente, perdente, tristissimo?), della mancanza a Firenze dei Della Valle, della giusta tristezza di un Franchi sommerso dalla pioggia e dei vuoti in ogni settore.

Voglio reagire, così come faranno i quasi duemila che partiranno per raggiungere Ferrara. Solo perchè gli...manca questo stadio da loro collezionista di trasferte? Forse, ma è probabile anche che nonostante il grigiore di questi tempi è meglio andare a vedere questa piccola Fiorentina che restare a casa a pensare come era bello il passato, come eravamo felici nei giorni di De Sisti, Merlo, Chiarugi, Antognoni, Baggio, Borgonovo, Baiano, Batistuta, Oliveira, Rui Costa, Kanchelskis, Edmundo, ma anche di Toni, Mutu e Gilardino. Già, un solo accenno: la nostra Fiorentina è questa, bella, divertente, spregiudicata, simpatica, sfortunata ma anche capace di regalare emozioni.

Non voglio arrendermi al grigiore programmatico: del «questa è la nostra misura...». Perchè non è così: la Fiorentina è sempre la Fiorentina, per noi, pure per i duemila che partono per Ferrara. Per questo idealmente parto con loro. Lo so che sarà una gara difficile, che difficilmente riusciremo a scrollarci di dosso il peso di questa classifica anonima, però...meglio vedere questa piccola Fiorentina che piangerci addosso. Vero, ancora Chiesa deve crescere, vero Simeone lotta ma vede poco la porta, vero che Veretout alterna belle giocate a momenti più grigi, idem per Benassi e Dias. Vero che la difesa piace in Pezzella ma sulle fasce continua a soffrire e che la stagione di Astori (che presto firmerà con lo stesso Chiesa) non è particolarmente brillante, anzi.

Ma io continuo a divertirmi di più sperando nella crescita di questo gruppo che restare nel mio «Aventino» come fanno i Della Valle. Per me la squadra, pur piccola come questa, non si abbandona. Mai, come faranno i ragazzi che partono per Ferrara. Senza certezze, senza garanzia.

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