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Rialti: “Le mie impressioni su Stefano Pioli”

L'analisi serena di Alessandro Rialti dopo la lunga intervista a lui concessa dall'allenatore della Fiorentina

Alessandro Rialti

Ho sentito, finalmente, parole di buon senso. Le hanno pronunciate Giancarlo Antognoni e Stefano Pioli. Il «capitano» con chiarezza e misura ha ricordato a tutti che la nuova Fiorentina è giovane, molto giovane, negli uomini e nel progetto tattico e ha chiesto l’aiuto di tutti: un po’ di tempo. Con Pioli ho parlato a lungo e mi sono sentito confortato, nessuna promessa altisonante, se non quella di aver cercato, con Corvino, di costruire una squadra di uomini. Con la gioia di essere arrivata alla maglia viola. Stefano ci ha detto: «ho già dimenticaato chi ci ha detto di no...». Sì, finalmente, siamo tornati quasi alla normalità. Cervo di essere chiaro: Non so davvero dove puà arrivare questa squadra. Mica dimentico che è nata con un mercato che ha dovuto risolvere con circa 40 milioni debiti precedenti o figli della gestione futura. Mica faccio finta di non sapere che il monte-ingaggi è stato ridotto di circa il 20 per cento (forse di più), mica ho dimenticato le tante partenze eccellenti a fronte di arrivi interessanti ma ancora molti da verificare. In buona sostanza un lavoro di coppia (Pioli me l’ ha ripetuto mille volte) all’insegna della coesione e della fantasia ma...senza investimenti reali. Ma se tutto viene spiegato con il buon senso di Giancarlo e Stefano io aspetto con speranza e grande curiosità. Ho detto che siamo tornati «quasi alla normalità». Il quasi è dedicato tutto alla Proprietà. Non capisco o se preferite non voglio capire il persistere di questo «Aventino» dei Della Valle. Proprio nell’estate del buon senso c’è ancora qualcosa di irrisolto e incomprensibile. Comunque viva la normalità e speriamo di essere stupiti dalla nuova Fiorentina ye ye. Io, nei limiti del possibile,  gli darò tempo.