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Pontello a VN: “Emozionante la cena coi miei ragazzi. Pioli e Antognoni simboli di continuità”

FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 27: Former players ACF Fiorentina the years 1970-1990 during the Serie A match between ACF Fiorentina and FC Torino at Stadio Artemio Franchi on February 27, 2017 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Ranieri Pontello anche quest'anno ha organizzato la cena della Fiorentina della sua gestione: presenti anche Pioli e Antognoni

Stefano Rossi

Un appuntamento immancabile, un ritrovo - avvenuto martedì scorso - fra amici più che una serata amarcord. Ranieri Pontello, presidente della Fiorentina degli anni '80, ogni anno organizza una cena coi suoi "ragazzi anche se oggi non li posso più chiamare così" racconta col sorriso a Violanews.com. "Mi piace ritrovare i giocatori del mio periodo da dirigente. L'aspetto che più mi fa felice è che io li chiamo e loro rispondono presente. Questo significa che ci siamo lasciati bene, con stima e affetto reciproco". Ma che rapporto c'era fra la dirigenza e i giocatori ai suoi tempi? "Bisogna premettere che era un calcio diverso, è una frase banale ma vera. Il rapporto fra le parti era familiare, andava oltre il campo. Oggi è tutto cambiato, direi che è quasi esclusivamente di lavoro tranne poche eccezioni. Pin, Faccenda, Cecconi, Di Chiara: tutti insieme allo stesso tavolo, anche Pioli e Iachini che fra poche settimane si sfideranno nel derby toscano fra Fiorentina ed Empoli. "Beppe è tornato in Toscana, ha partecipato con entusiasmo. Ricorda sempre con piacere gli anni che ha trascorso a Firenze". Poco più in là al tavolo c'era Pioli. "Sono contento che uno dei giocatori dei miei anni guidi la squadra oggi nelle vesti di allenatore. Sarà affascinante la sfida con Iachini anche se si sono già affrontati in passato". Presente con gli altri anche Giancarlo Antognoni, l'altro volto degli anni '80 della Fiorentina di oggi. "Mi dà grande gioia che sia all'interno della società, grazie a lui e Stefano c'è una linea di continuità con il passato che riempie il cuore". Di tempo ne è passato tanto dal mancato scudetto dell'82 fino a quella terribile finale del 1990 in Coppa Uefa persa contro la Juventus. Quei ragazzi oggi sono diventati grandi. "E' curioso che molti di loro siano rimasti a vivere in città, vuol dire che qui si sono trovati bene. Gli anni sono passati per tutti, ogni anno ritrovo uomini maturi e padri di famiglia". Appuntamento all'anno prossimo.

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