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Per Rialti “Non è una Fiorentina spaziale, ma almeno siamo vivi”

II punto settimanale di Alessandro Rialti per Violanews.com

Alessandro Rialti

Le cose semplici alla fine pagano sempre. Non ho mai pensato che la Fiorentina di Sousa fosse solo quella  del girone di andata di un anno fa e neppure quella tristissima dell’anno in corso. Esiste sicuramente una via mediana che ancora non conosciamo. Però certi elementi si stanno facendo più chiari. Per esempio che, ripetiamo, chi niente spende poco può pretendere, ma anche che non reputiamo né finito questo gruppo giocatori né un incapace Corvino. Infine che gli esperimenti prima o poi devono finire.

Facciamo un esempio: a fare i terzini bisogna metterci i terzini, che a fare il trequartista è meglio un trequartista, che Kalinic non sarà mai una punta che inventa i gol bensì un attaccante che, insieme ad altri compagni, è capace di costruire una logica d’attacco, che dalla qualità non si può prescindere.

Tradotto: Oliveira e Salcedo non saranno dei fenomeni ma dei terzini sì, che Borja è un grande centrocampista ma non è un trequartista e Ilicic sì, che i ricambi di Corvino non sono dei convalescenti eterni, che Bernardeschi ha sicuramente sbagliato delle gare ma allo stesso tempo è pure l’unico che per qualità può regalarci la speranza di un sogno. Infine appunto che le cose semplici e logiche alla fine pagano.

Ha ragione Paulo quando si batte per una Fiorentina che raddoppi l’intensità ma speriamo a un tempo che ognuno venga messo al proprio posto. Non è una Fiorentina spaziale, ma neppure il gruppo allo sbando che qualcuno raccontava. Non siamo entusiasti così come non eravamo depressi, ma intanto siamo vivi.

E non è poco, con Crotone e strada facendo le prossime risposte.

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