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Luca Calamai tra mercato, capitolo Borja e i milioni di Diego

Secondo appuntamento con il vice direttore de La Gazzetta dello Sport Luca Calamai

Redazione VN

Questa settimana tre quesiti compositi per Luca Calamai. Ecco le tre domande

Quante sono le possibilità di vedere Petriccione e Venuti in rosa nella Fiorentina e la percentuale che arrivino Nzola, Milenkovic e uno tra Vitor Hugo e Rodrigo Caio? (Davide)

Nelle ultime due finestre di mercato Borja Valero poteva partire. Questo vuol dire che è in vendita? E lei lo venderebbe? (Alessio)

Perché il proprietario di Tod’s… al settembre 2016 il 1121 esimo uomo più ricco del mondo… mantiene una società non della sua città che se va bene fa pari di bilancio come la Fiorentina? Quale è secondo te il suo reale obiettivo? Ora si la parte più critica con il “vivacching plan” di questi anni e dei futuri può resistere in attesa dello stadio? Ma poi questo sarebbe veramente il suo obiettivo di business cioè ci guadagna davvero? (Giacomo)

Ecco le risposte di Luca Calamai

Partiamo dalle storie di mercato. Dalle nuove sfide di Corvino. Milenkovic è preso. Me lo hanno descritto come un Vidic giovane. Magari fosse così bravo. Vidic è sempre stato un pallino di Pantaleo. Milenkovic e Astori saranno i due centrali titolari. Con un mister X ancora da comprare (esperto) più Salcedo come riserve. Milenkovic è un bel colpo. Venuti potrebbe tornare come riserva. Anche se questa casella potrebbe essere coperta da Diks che sta facendo bene in Olanda. Uno dei due andrà ancora in prestito perché arriverà un terzino destro di valore assoluto. Nzola non è ancora della Fiorentina. Rodrigo Caio piace più di Vitor Hugo. Ma, per il momento sono solo idee.

Il capitolo Borja è molto delicato. Ad agosto la Fiorentina era pronta a cederlo alla Roma e a gennaio aveva dato il via libera alla trattativa con un club cinese. Questo vuol dire che lo spagnolo, quantomeno, non è considerato un intoccabile. Fino a qualche tempo fa avevo accettato l’idea che Borja potesse partire. Visto che la Fiorentina giocherà con il 4-2-3-1 lo spagnolo non è l’ideale per un centrocampo a due. Ma ora ci ho ripensato. Caro Pantaleo, Borja deve restare per tre motivi: perché una Fiorentina così rinnovata ha bisogno di un punto di riferimento forte e leale dentro lo spogliatoio (ruolo perfetto per Borja), perché la Fiorentina potrebbe anche utilizzare il 4-3-3 e come mezzala lo spagnolo è ancora uno dei migliori in Italia e 3) ormai la cessione di Borja Valero non porterebbe montagne di soldi. Quindi va tenuto. E pazienza se ha un ingaggio alto per uno che potrebbe anche non essere un titolare fisso. Sarebbero comunque soldi spesi bene.

Rispondo, infine, a Giacomo con una premessa: otto anni fa quando Diego Della Valle presentò il primo progetto Cittadella viola spiegò che quella era l’unica possibilità per avere una Fiorentina competitiva e per non essere obbligati a vivacchiare. Quella Cittadella non è decollata ma la Fiorentina ha vivacchiato bene. Con le regole che entreranno in vigore dal giugno 2018 la squadra viola avrebbe disputato quasi ogni anno la Champions. E anche senza questo mega progetto i Della Valle una volta ci hanno provato a vincere andando oltre le logiche aziendali proponendo in estate una squadra che aveva un tridente d’attacco composto da Cuadrado, Gomez e Rossi. Cinquanta gol garantiti. Ricordate le prime due partite di questo tridente? Due vittorie e tanti gol. Poi si sono rotti tutti e ciao sogni. I Della Valle sono ricchi ma, riprendendo una vecchia frase dell’ex presidente del Coni non sono scemi. Di sicuro non metteranno a rischio le loro aziende per il calcio. Ora però come ho scritto la settimana scorsa la Cittadella è più che un’idea (garantisce 20-25 milioni di introiti) e quindi i Della Valle devono stabilire quale dovrà essere il percorso futuro. Provare a entrare subito tra le quattro che parteciperanno alla Champions o investire su tanto venti-ventiduenni di talento per essere competitivi tra un paio di stagioni? C’è una strada da imboccare a c’è un percorso da spiegare ai tifosi. Con chiarezza. Accettando anche le critiche perché è chiaro che una parte della tifoseria non si fida più. E lo capisco. Le promesse fatte non sempre sono state rispettate. Poi, se arriva qualcuno con una montagna di soldi da investire sulla Fiorentina ben venga. Non aspettatevi però imprenditori fiorentini. Per rilevare una Fiorentina dopo il fallimento si presentarono solo Della Valle e Preziosi. Eppure non costava nulla. Si parla tanto di cinesi ma Suning è una cosa e il fondo d’investimento del Milan è un’altra. Sembra un salto nel buio. E se vi capita di incrociare per le strade di Firenze Spalletti chiedetegli degli investimenti della Roma che pure ha preso più o meno sempre tanti soldi dall’Uefa.

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