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“L’eroe è Pioli”, l’editoriale di Calamai per Violanews

Il commento a mente fredda di Luca Calamai "Viva Stefano Pioli. Il Normal One che sta provando a vincere la Champions portando la Fiorentina in Europa"

Redazione VN

Di Luca Calamai

Fino a un mese fa Stefano Pioli non scaldava il cuore di molti tifosi viola. Lo accusavano di essere un allenatore grigio, incapace di intuizioni geniali, prigioniero della sua normalità. Noi fiorentini amiamo chi ci stupisce. Chi viaggia sul quel sottile confine che divide il fenomeno dal venditore di fumo. Volete mettere il fascino di Paulo Sousa. Con quel suo italiano tutto aspirato. Che parlava di frittata da fare con le uova che si hanno a disposizione e che annunciava orgoglioso che nel giro di tre anni avrebbe vinto la Champions. A proposito, ha ancora dodici mesi per riuscirci. Io sono sempre stato dalla parte di Stefano. Dal primo giorno di ritiro a Moena quando non aveva neppure ventidue giocatori per fare le partitelle in famiglia ma stava a petto in fuori sulle barricate. Dispensando sorrisi e ottimismo. Disponibile per foto e selfie. Forse avrebbe voluto scappare. Ma è rimasto al suo posto. Così fanno gli uomini veri. Cercando di dialogare con una proprietà che non c’era e di convincere Corvino che tra tante scommesse serviva anche qualche giocatore dal sei garantito. Perché altrimenti si rischiava di saltare per aria. Ricordate gli arrivi di Laurini, Pezzella e Thereau? Li ha voluti lui senza fare polveroni sui giornali.

Ho scritto e lo ribadisco nel momento in cui torno indietro nel tempo, a un mese fa, alla tragedia che ci ha portato via Davide Astori, un altro. A luglio la Fiorentina è partita con un patto a tre: Pioli, Astori e Badelj. Facile capire cosa li aveva uniti. Ma dopo quella notte maledetta a Udine Stefano si è caricato tutto il mondo Fiorentina sulle spalle. Ci ha messo testa, cuore, tempo. Ha fatto da scudo a un gruppo di ragazzi spaventati. Ha aperto le porte a Diego e Andrea Della Valle che hanno capito che era arrivato il momento di tornare a casa. Ogni giorno lo stesso schema: ascoltare, parlare, costruire. Mattone dopo mattone. Nel nome di Firenze. Della Fiorentina.

Oggi la squadra viola è tornata in corsa per l’Europa. Impresa quasi disperata. Basta guardare il calendario dell’Atalanta per capirlo. Ma la Fiorentina ha vinto comunque la sfida della credibilità. Ha creato le condizioni per ripartire. Tutti insieme. Non ci sono più alibi, non ci sono più veleni. C’è un terreno fertile su cui seminare. Con Pioli come punto di riferimento. Perché dietro gli ultimi risultati c’è l’orgoglio di un gruppo straordinario ma ci sono anche alcune intuizioni tattiche. Simeone ha segnato due gol nelle ultime due partite e ha ringraziato Pioli per averlo difeso nel momento di crisi. Federico Chiesa è approdato nella nazionale maggiore e ha ringraziato Pioli. Saponara sta tornando il giocatore che aveva fatto innamorare mezza Italia e ha avuto parole dolci per il suo allenatore. E potremmo continuare con l’inserimento di Milenkovic, la fiducia trasmessa a Vitor Hugo, la crescita di uno come Biraghi. La lista è lunga.

E allora viva Stefano. Il Normal One che sta provando a vincere la Champions portando la Fiorentina in Europa. Ciccio Graziani ha detto che Pioli ha inciso il 30 per cento su questo momento viola. Io sono cresciuto con i vecchi del calcio che dicevano che un allenatore bravo è quello che non abbassa il livello di una squadra. Grande Stefano. Comunque vada, un grazie gigantesco.

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