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Lenta e prevedibile, Fiorentina che barba, che noia

Neanche la tradizione favorevole ha portato la squadra viola alla vittoria contro l'Atalanta

Saverio Pestuggia

La fame di calcio giocato ci aveva indotto a sperare che oggi la Fiorentina potesse rivitalizzare la propria classifica contro l'Atalanta che negli ultimi anni aveva sempre segnato il passo sia al Franchi che a Bergamo. Così non è stato e siamo stato spettatori, decisamente annoiati, di una gara bruttina con pochi tiri in porta e rare occasioni da gol. Va bene a Gasperini che porta a casa il terzo risultato utile con il rammarico di non aver saputo concludere al meglio le giocare del Papu Gomez nella prima frazione di gara. Va un po' peggio alla Fiorentina che ha creato un paio di azioni importanti e poi basta.

Di chi la colpa? Molti tifosi e nostri lettori se la prendono con Sousa che non riesce più a riproporre neanche la lontana parente della Fiorentina di un anno fa, altri incolpano la società di non aver voluto spendere per rinforzare una squadra che lo scorso anno aveva fatto miracoli. Dove sta la verità? Come sempre nel mezzo: Sousa non trova più il bandolo della matassa e la società ha guardato solo al bilancio tagliando i fondi al rientrante Pantaleo.

Se dobbiamo giudicare la Fiorentina vista oggi per la prima volta con il centrocampo a tre e la doppia punta (non è una novità) diciamo che lo scolastico rinvio a settembre è doveroso. Sanchez ha perso lucidità, Badelj poco propositivo e Borja molto dispersivo. I duelli sulle fasce sono stati persi nettamente da Milic e con più equilibrio da Bernardeschi che però non ha quasi mai provato la giocata vincente: sempre gli stessi movimenti, la stessa finta che ormai gli avversari conoscono a memoria. E in difesa? A parte Salcedo che ha sofferto come gli altri la grande vena del Papu Gomez, gli altri non sono andati male e senza dubbio resta la nota meno dolente di questa Fiorentina.

Ne è uscita una partita bruttina con una Fiorentina lenta, prevedibile e poco presente in area avversaria nonostante le due punte e ascoltando le reazioni del pubblico non crediamo che ci sia un solo spettatore che a fine gara non abbia ricordato il "che barba, che noia" di Sandra Mondaini negli sketch con Raimondo Vianello.

Neanche il tempo di ripensare e giovedì torna l'Europa League contro lo Slovan Liberec per poi andare a Cagliari a giocarsi nuovamente una posizione decente di campionato. Sarà che adesso il calendario è più favorevole, ma la Fiorentina deve ancora ritrovarsi altrimenti rischierà di affogare, nella migliore delle ipotesi, nella mediocrità del centro classifica

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